martedì 1 novembre 2016

Pagina 99 29.10.2016
Verso un mondo senza poveri?
Reddito | Meno di due secoli fa, nel 1820,
la maggioranza della popolazione globale
viveva in estrema indigenza. Oggi è il 10%.

La strada da fare è ancora lunga, ma la velocità a cui l’abbiamo percorsa fin qui lascia sperare. Meno di due secoli fa, nel 1820, la maggioranza della popolazione mondiale viveva in condizioni di povertà assoluta. Per la Banca mondiale, la linea che definisce questa terribile condizione è fissato a 1 dollaro e 90 centesimi al giorno. Oggi quella percentuale, dice l’istituto, è scesa a meno del 10%. Si tratta di un numero certamente ancora molto alto di persone, ma il cambiamento è stato radicale e veloce come mai prima nella storia. Basti pensare che ancora solo nel 1981, secondo i dati di uno studio pubblicato da Ourwor - ldindata, più del 50% dei cittadini del mondo versava in condizioni di estrema indigenza. Il sito ha messo in fila anche i numeri assoluti che raccontano questo cambiamento. Nel 1820, 1.021.749.077 persone vivevano in povertà assoluta, nel 2015 la cifra è scesa a 705.549.321. Negli Stati ricchi, a più alto reddito e maggiore produttività, la percentuale di persone in povertà estrema è più bassa: Europa è Stati Uniti se la sono lasciata alle spalle già prima del 1981. Ma grandi progressi negli ultimi decenni sono stati realizzati anche in Paesi emergenti. È il caso, per esempio, del Brasile, che ha una popolazione di 200 milioni di abitanti e negli ultimi 20 anni ha registrato una crescita media annuale dell’1,7%. «La crescita economica insieme ai maggiori sforzi fatti dal governo per ridistribuire la ricchezza ai poveri del Paese», si legge nel report, «ha consentito al Brasile di dimezzare la povertà assoluta», riducendo così anche le disuguaglianze. Lo stesso risultato è stato raggiunto, negli ultimi tre decenni, in molte parti della regione che viene definita East Asia e Pacific, dove un repentino sviluppo ha permesso a milioni di persone di uscire dall’indigenza assoluta. In percentuali si tratta di una riduzione della povertà estrema dal 77% al 12%. Resta molta strada da fare. Nel mondo oggi ci sono ancora 750 milioni di persone che vivono in povertà estrema, concentrate soprattutto in Africa, Asia e Sud America, dice lo studio. L’India con i suoi 218 milioni di ultra-poveri guida la triste classifica, seguita dalla Nigeria (85 milioni) e dalla Cina (25). E secondo un recente rapporto dell’Unicef si tratta in maggioranza di bambini: a livello globale, circa 385 milioni vivono in condizioni di povertà estrema.