La Stampa 7.11.16
Terra Santa, gli incunaboli del dialogo
di Andrea Tornielli
Il
cammino del dialogo in Terra Santa passa anche attraverso le pagine dei
preziosi incunaboli, i libri a stampa del Quattrocento. Siamo
quotidianamente raggiunti da immagini che ci parlano di massacri,
uccisioni, violenze ma anche della distruzione di inestimabili pezzi del
patrimonio culturale mondiale, come conseguenza di guerre, catastrofi
naturali come pure di atti deliberati. È importante che le biblioteche e
le raccolte librarie non soltanto conservino i loro tesori ma li
facciano conoscere. È in questa prospettiva che da domani a giovedì
nella Main Hall della Curia Francescana di Gerusalemme, per iniziativa
del Custode fra Francesco Patton e del Padre bibliotecario Lionel Goh,
si tiene la mostra «Ars artificialiter scribendi», una mostra di
edizioni quattrocentesche della Custodia Francescana di Terra Santa.
«Saranno
esposti 26 tra i volumi più preziosi della biblioteca», ci spiega
Edoardo Barbieri, ordinario di Storia del libro e dell’editoria
all’Università Cattolica di Milano. «Tra questi c’è la Peregrinatio in
terram sanctam, pubblicato nel luglio 1490, che descrive il viaggio a
Gerusalemme fatto tre anni prima da Bernhard von Breydenbach, primo
resoconto di viaggio nei Luoghi Santi illustrato. Il volume è corredato
da xilografie che riproducono scorci della Città Santa, ma anche
vestiario, costumi e tradizioni dell’epoca, come pure la
traslitterazione degli alfabeti arabo ed ebraico. C’è poi una delle
sette copie esistenti al mondo della Bibbia in volgare italiano stampata
a Venezia per conto dei Giunta, decorata con preziose illustrazioni.
Una rarità che è anche testimonianza della cultura italiana».
Una ricca produzione
I
libri conservati nella Biblioteca provengono da varie sedi della
Custodia Francescana, da Rodi al Cairo, da Cipro a Beirut, da Nazaret ad
Aleppo. La collezione fotografa bene la produzione tipografica del
Quattrocento e mostra quanti libri circolassero in Terra Santa. È stato
realizzato un catalogo della mostra, scritto da Luca Rivali e Lorenzo
Salamone, con una premessa di Falk Eisermann, direttore del
Gesamtkatalog der Wiegendrucke di Berlino, ed è stato pubblicato grazie
al contributo di Ats, Associazione pro Terra Sancta. L’attività di
valorizzazione di questo patrimonio è iniziata sei anni fa, anche grazie
al contributo di ricerca e volontariato di una trentina di studenti e
neolaureati della Cattolica. Nel 2017 è attesa la pubblicazione di un
catalogo complessivo delle edizioni quattro e cinquecentesche curato da
Rivali.
In concomitanza con la mostra, nel pomeriggio di mercoledì
si terrà in una sala contigua un convegno in lingua inglese intitolato
«Catalogare per preservare e conoscere. Un itinerario internazionale fra
i libri antichi di Gerusalemme». Sarà il primo incontro tra diverse
realtà culturali presenti in città - legate al mondo ebraico,
palestinese, armeno e cattolico - per confrontarsi sui vari aspetti
della catalogazione di manoscritti, libri antichi, documenti.
«Per cambiare mentalità»
«L’incontro
avrà carattere scientifico», aggiunge il professor Barbieri, che farà
da moderatore, «e sarà però aperto a tutti, tenendo conto della
necessità di conoscersi reciprocamente. Una prima occasione per sapere
cosa si sta facendo in proposito nelle diverse istituzioni culturali,
dialogando e condividendo progetti».
«Vogliamo aiutare a
costituire e potenziare», ci spiega ancora Barbieri, «una rete di
studiosi, di appassionati, di intellettuali capaci di diventare un
riferimento costante per aiutare a cambiare mentalità. È la prima volta
che in un’iniziativa del genere vengono coinvolte così diverse realtà
locali operanti a Gerusalemme. In un tempo in cui tutto sembra cospirare
contro il dialogo e la convivenza pacifica, questo faticoso cammino può
passare anche attraverso la cultura e la valorizzazione del patrimonio.
Ed è significativo che ciò avvenga grazie alla Custodia di Terra
Santa».