La Stampa 5.11.16
Sicurezza, privacy e segreti di Stato
Cos’è lo scandalo delle mail di Hillary?
di Francesco Semprini
Cos’è l’email gate?
A
undici giorni dal voto generale per il rinnovo della Casa Bianca il
Federal Bureau of Investigation ha riaperto il caso sul controverso
utilizzo della posta elettronica privata da parte di Hillary Clinton
nell’esercizio delle sue funzioni di segretario di Stato.
Come ha originelo scandalo?
Poco
dopo aver giurato da segretario di Stato nel 2009, Hillary installa un
server nella sua abitazione di Chappaqua nello Stato di New York. Il
sistema che gestisce il suo indirizzo personale hdr22@clintonemail.com
usato per inviare e ricevere messaggi personali e di lavoro. Sullo
stesso server apre un indirizzo anche a Huma Abedin, fedele braccio
destro, e al capo del personale di Foggy Bottom Cheryl Mills. Clinton
non attiverà mai l’indirizzo @state.gov gestito dal governo e
predisposto per essere usato obbligatoriamente per le mail di lavoro.
Come scoppia il caso?
Nel
marzo del 2015 il «New York Times» pubblica in prima pagina la storia
delle mail avanzando l’ipotesi di «violazione delle norme federali in
materia». Ipotesi che rappresentava un elemento di «allarme» per la
sicurezza di archivi e banche dati governativi. Hillary spiega di aver
usato la propria mail per praticità: «Non volevo avere due Blackberry».
Il sospetto però è che volesse mettersi al riparo da qualsiasi
controllo, specie su questioni scottanti come risulterà ad esempio per
l’attacco di Bengasi del 12 settembre 2012. Diversi suoi collaboratori
rivelano infatti che Hillary temeva il rischio di intrusione. L’ex capo
della diplomazia Usa avrebbe usato inoltre diversi smartphone privati,
contravvenendo ancora una volta al regolamento. Secondo il suo staff i
telefoni sarebbero stati distrutti a martellate.
Di quante email si parla?
Secondo
la stessa Clinton durante la sua direzione della diplomazia Usa lei ha
ricevuto e inviato circa 62.320 messaggi. Lei e i suoi legali hanno
dichiarato che almeno la metà di questi - circa 30.490 per un totale di
55 mila pagine - sono stati «girati» al dipartimento di Stato per le
necessarie procedure di archiviazione. Gli altri no perché, sempre
secondo Hillary, erano messaggi privati, riguardanti ad esempio il
matrimonio della figlia, il funerale della madre passando per le sedute
di yoga. Ad agosto 2015 la Clinton conferma di aver girato tutte le mail
di lavoro al governo, ma l’Fbi scopre che ne mancano alcune migliaia.
L’ex First Lady dice di averle cancellate prima del 2014, ovvero prima
dell’inchiesta.
Qual è l’esito dell’indagine?
Il 5 luglio il
direttore James Comey spiega che non ci sono i presupposti un
procedimento a suo carico e si limita a definire il comportamento della
Clinton e del suo staff «estremamente imprudente», ma non meritevole di
incriminazione. Il dipartimento di Giustizia archivia il caso.
Perché viene aperto un nuovo fascicolo?
Il
28 ottobre 2016 Comey rende noto al Congresso che il Bureau ha iniziato
a indagare su altre email. Sono messaggi intercettati in un portatile
del marito della Abedin, Anthony Weiner coinvolto nello scandalo sui
messaggi a sfondo sessuale. Sono circa 3 mila le email in questione, ma
molte non potranno essere esaminate prima dell’8 novembre.