La Stampa 30.11.16
Roma celebra Artemisia Gentileschi
pittrice e femminista ante litteram
Diventata
simbolo della lotta femminista negli Anni Settanta del Novecento,
Artemisia Gentileschi (nella foto un autoritratto) è stata una pittrice e
un’intellettuale effervescente in un’epoca, il 1600, nella quale fare
il pittore era roba da uomini. Il Museo di Roma di Palazzo Braschi la
celebra con una mostra che apre oggi i battenti e che espone circa cento
opere provenienti da ogni parte del mondo, da collezioni private come
dai più importanti musei in un confronto tra la pittrice e i suoi
colleghi, frequentati, a Roma, come a Firenze, ancora a Roma e infine a
Napoli, con quel passaggio veneziano di cui molto è da indagare, così
come la breve intensa parentesi londinese. Un viaggio nell’arte della
prima metà del `600 seguendo le tracce di una grande, vera donna,
antesignana dell’affermazione del talento femminile. Un talento e una
tecnica tali da avere fatto affermare al padre Orazio, importante
pittore anche lui, che «questa femina, come è piaciuto a Dio, havendola
drizzata nelle professione della pittura in tre anni si è talmente
appraticata che posso ardir de dire che hoggi non ci sia pare a lei»