La Stampa 29.11.16
Assalto al campus con l’auto
In Ohio è incubo terrorismo
Attacco pianificato, 11 feriti. Ucciso l’assalitore: è uno studente di origini somale
di Valeria Robecco
La
follia omicida è durata soltanto un minuto, ma tanto è bastato per far
riaffiorare negli Stati Uniti l’incubo del terrorismo, e dell’ennesimo
lupo solitario pronto a compiere una strage. Questa volta teatro
dell’attacco è il campus dell’Ohio State University a Columbus, dove un
somalo di 18 anni ha ferito undici persone, una delle quali si trova in
condizioni critiche.
Inusuale è invece il metodo con
cui il giovane ha portato a termine il suo piano, forse pianificato da
tempo: non si è trattato di una sparatoria, ma l’assalitore si è
schiantato con il suo veicolo all’interno del campus e ha iniziato a
colpire i passanti con un coltello da macellaio, prima di essere ucciso
da un agente della polizia universitaria.
Secondo le autorità il
18 enne si chiamava Abdul Razak Ali Artan, ed era uno studente dello
stesso college: dopo aver lasciato il suo Paese con la famiglia nel 2007
con lo status di rifugiato avrebbe vissuto in Pakistan, prima di
sbarcare negli Usa nel 2014 come residente permanente. Per ora non sono
emersi legami con gruppi estremisti, ma le forze dell’ordine non
escludono l’ipotesi di un atto terroristico. «Penso che dovremo studiare
questa possibilità», ha avvertito il capo della polizia di Columbus,
Kim Jacobs. Sulla vicenda sta indagando anche l’Fbi, e pure il
presidente americano Barack Obama è informato sugli sviluppi dalla
consigliera per la Sicurezza Interna Lisa Monaco, anche se il portavoce
della Casa Bianca, Josh Earnest, per ora rimane prudente: «Ci sono
ancora molte informazioni da studiare e da raccogliere - ha detto - E’
una situazione difficile». A preoccupare le autorità, tuttavia, è anche
quanto accaduto lo scorso 19 settembre, quando un altro americano di
origine somala, il 22 enne Dahir Adan, ha accoltellato nove persone in
un centro commerciale di St. Cloud, in Minnesota, prima di essere
freddato da un agente. Adan ha invocato Allah e l’attacco e’ stato in
seguito rivendicato dall’Isis. A Columbus, invece, il dramma è iniziato
intorno alle 10 del mattino di ieri ora locale: il giovane somalo si è
lanciato con la sua auto sul marciapiede investendo alcuni passanti, e
una volta sceso ha iniziato a colpire altre persone con un coltello. Il
bilancio è di dieci feriti, tutti ricoverati in ospedale, ma solo uno è
in gravi condizioni. «Siamo stati fortunati perché un agente si trovava
lì vicino ed è intervenuto tempestivamente», ha spiegato il capo della
polizia universitaria, Craig Stone. Anche il governatore dell’Ohio, John
Kasic, ha ringraziato le forze dell’ordine, che a suo avviso hanno
evitato un bilancio più grave. L’azione è infatti durata soltanto un
minuto, ma l’allerta è proseguita per alcune ore dopo che l’università,
con circa 60 mila iscritti, ha diffuso l’allarme. Il messaggio ha
scatenato scene di panico, e la mente è corsa subito ad altri episodi
tragici, primo tra tutti quello nella scuola elementare Sandy Hook di
Newtown, in Connecticut, dove Adam Lanza nel 2012 uccise 20 bambini e
sei adulti.
Alcuni ragazzi si sono barricati dentro le classi con
le sedie impilate contro la porta, come ha mostrato lo studente Harrison
Roth in una foto su Twitter accompagnata dalla scritta: «Se siete nel
campus entrate in una stanza e state al sicuro».
La matricola
Meredith Johnson, invece, era ad una lezione di psicologia quando ha
ricevuto l’avvertimento che recitava: «Rimanete all’interno. Sparatore
attivo». «A quel punto - ha raccontato - ho perso il controllo».