La Stampa 29.11.16
Una lettera tra le carte di P. G. Wodehouse
“Mai stato un collaboratore nazista”
La
reputazione dello scrittore inglese P.G. Wodehouse (1881-1975), a lungo
offuscata da accuse di collaborazionismo con il regime nazista, sarà
ripristinata grazie alle sue carte private. In quelle pagine autografe
mai viste prima, l’autore (foto) scrive: «Non sono mai stato un
collaboratore nazista». L’autodifesa era stata inviata all’Mi5, il
controspionaggio del Regno Unito, per ribattere alle polemiche che
avevano suscitate le sue trasmissioni radiofoniche da Berlino durante la
Seconda guerra mondiale. È quanto sostiene un servizio del quotidiano
britannico The
Guardian, che annuncia l’imminente acquisto da
parte della British Library di Londra dell’archivio privato dello
scrittore celebre per il suo stile umoristico: si tratta di uno
sterminato materiale, contenente migliaia di documenti inediti, tra cui
un vasto carteggio. Nell’archivio ci sono lettere a amici, scrittori,
artisti e musicisti, da Evelyn Waugh a George Gershwin, articoli per
riviste, libretti, racconti, opere teatrali e romanzi, tra cui abbozzi,
manoscritti e stesure con varianti rispetto ai testi editi.