lunedì 28 novembre 2016

La Stampa 28.11.16
Polemiche su Juncker a favore del Sì
Le opposizioni protestano per l’appoggio del presidente della Commissione europea Brunetta: bacio della morte a Renzi. Sinistra italiana: la battaglia in Ue era una farsa
di R.R.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker appoggia la riforma della Costituzione italiana e subito tutte le opposizioni vanno all’attacco. Questa volta, però, nessuno grida all’ingerenza, come avvenne a metà settembre con una analoga presa di posizione dell’ambasciatore Usa John Phillips, ma l’attacco si concentra su Matteo Renzi.
«Avanti con le riforme»
«Non so se sarei utile dicendo che vorrei che vincesse il Sì - ha spiegato ieri l’ex premier lussemburghese nell’intervista pubblicata da La Stampa -. Mi limito a dire che non vorrei vincesse il No. L’Italia è una grande nazione e Renzi ha contribuito a questo. Bisogna ammetterlo. Vorrei che il Paese ritrovasse il suo posto fra i grandi attori dell’Unione. L’Italia fa parte dell’Europa in modo essenziale - ha poi aggiunto -. Se la perdessimo come architetto, ispiratore, artigiano dell’Europa, non sarebbe più la stessa cosa». Su un altro tema caldo, quello dell’immigrazione, il presidente della Commissione ha invece definito scandaloso il fatto che si voltino le spalle all’Italia nel momento in cui le persone arrivano sulle sue coste.
L’endorsement ovviamente non piace al fronte del No. «Juncker si schiera per il Sì. E si guadagna il vaffa di buona domenica» scrive in un tweet il segretario nazionale de «La Destra» Francesco Storace. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia accomuna Juncker alle «consorterie europee, a JP Morgan, Goldman Sachs e alle agenzie di rating» per dire che «dove stanno questo non possono stare gli interessi degli italiani».
Il fronte del No
Dichiarazioni fotocopia poi da Barbara Saltamartini, vicepresidente dei deputati della Lega, Raffaele Fitto, leader de Conservatori e riformisti, e da Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di Sinistra italiana. Per tutti e tre «il supporto di Juncker al Sì dimostra che la cosiddetta battaglia di Renzi nella Ue è solo una sceneggiata a uso dei media», una «battaglia di facciata», «una pantomima utile per andare su giornali e tv, ad uso e consumo della propaganda. Nient’altro». Del resto, «finzione e bugie sono le uniche caratteristiche dell’operato di Renzi» sottolinea Saltamartini.
Tranchant anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta che a sua volta twitta:«#referendum presidente della Commissione Ue per il Sì. Il bacio della morte di Juncker a Matteo Renzi #IoVotoNO».