Corriere 28.11.16
È un caso la campagna dei sindaci per il Sì
di Dino Martirano
I 5 Stelle minacciano cause «se utilizzano risorse pubbliche». Anche Forza Italia li attacca
ROMA
Rischiano una denuncia, presentata dai parlamentari dei Cinque Stelle, i
mille sindaci del Pd e di alcune liste civiche mobilitati in tutte le
regioni per mettere in piedi altrettante iniziative favorevoli alla
riforma costituzionale Renzi-Boschi. La campagna «Basta un Sindaco» —
che domani avrà il suo culmine, a 5 giorni dal voto — è stata lanciata
da una lettera inviata ai primi cittadini che porta la firma del
ministro Graziano Delrio, del sottosegretario Angelo Rughetti e del
senatore Roberto Cociancich che coordina i volontari per il Sì: «Il Sì
vuol dire puntare sulla crescita», mentre «con il No l’Italia tornerebbe
dentro le sacche delle politiche di austerity e dovrebbe abbandonare
gli spazi di flessibilità che il governo Renzi ha guadagnato sui tavoli
negoziali europei».
Per i grillini, questa «chiamata alle armi»
dei sindaci è illegittima. Scrivono infatti i deputati pentastellati
della commissione Affari costituzionali: «Siamo pronti a denunciare,
nelle sedi opportune, tutti i primi cittadini che, nell’ambito della
manifestazione dei sindaci prevista per il 29 novembre e organizzata dal
comitato per il Sì, utilizzino strutture pubbliche per la campagna
referendaria del governo».
Il M5S, nel minacciare denunce e carte
bollate, cita l’articolo 9 della legge 28/2000 che «dalla data di
convocazione dei comizi elettorali, e fino alla chiusura delle
operazioni di voto» fa «divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di
svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in
forma impersonale ed indispensabili...».
I grillini hanno già
denunciato il sindaco di Millesimo (Savona) che avrebbe utilizzato la
posta elettronica certificata del Comune per invitare i concittadini
alle iniziative del Sì. Dunque, il movimento di Grillo propone una
domanda retorica al ministro dell’Interno: «Cosa ne pensa Angelino
Alfano?». E anche Osvaldo Napoli, sindaco di Valgioie (Torino) e
responsabile Enti locali di Forza Italia, invita tutti i primi i
cittadini che aderiscono all’iniziativa del Pd «ad andare in piazza da
privati cittadini e senza fascia tricolore».
In realtà, il premier
Matteo Renzi conta moltissimo sui sindaci per «rastrellare», dalle Alpi
alla Sicilia, i voti degli indecisi mancanti e capaci di far pendere il
piatto della bilancia dalla parte del Sì. Dopo la colorita e contestata
adunata di sindaci campani organizzata dal governatore Vincenzo De Luca
(Pd) — che ha invitato i primi cittadini a sostenere il Sì perché con
il governo Renzi «è arrivato un fiume di soldi» — ora si è messo in moto
anche il governatore Luciano D’Alfonso (Pd) che ha riunito a Pescara i
sindaci abruzzesi: «Vi chiedo di scatenarvi, fino al 4 dicembre».
D’Alfonso come De Luca? «Non è stile De Luca, ho solo chiamato i sindaci
alla carica consapevole», replica il governatore abruzzese.