martedì 22 novembre 2016

La Stampa 22.11.16
L’ultima scelta è cercare una forte polarizzazione
di Marcello Sorgi

Lo scontro Renzi-Grillo, accanto a quello ormai ripetuto contro il fronte del “No”, è destinato a caratterizzare le ultime due settimane di campagna elettorale. Si è visto bene ieri quando il leader 5 stelle è giunto ad accusare il premier di essere un «serial killer» delle future generazioni per gli effetti delle sue riforme, e Renzi ha replicato che Grillo usa questi termini per far scordare le conseguenze dello scandalo delle firme false, raccolte dagli attivisti stellati per presentare le liste in Sicilia.
Dietro l’offensiva del fondatore di M5s, s’intravede in effetti più di qualche preoccupazione, e insieme un forte imbarazzo per quanto sta svelando l’inchiesta avviata dalla magistratura di Palermo dopo le rivelazioni di un’esponente del Movimento. Il timore è che nell’isola, che rappresenta un grande serbatoio di voti per i 5 stelle, e dove gli ultimi sondaggi preconizzavano una vittoria con un distacco fino a dieci punti del “No”, l’elettorato grillino possa essere demotivato dalle rivelazioni sulle firme false e disertare in parte le urne, contribuendo indirettamente a un cambiamento del risultato annunciato. Di qui un appello dai toni disperati di Grillo contro l’astensione, ma anche il forte attivismo di Renzi, che è tornato due volte di seguito in Sicilia, scegliendo di parlare nelle roccaforti stellate, come ad esempio Ragusa.
La polarizzazione della campagna referendaria in un ennesimo scontro tra Pd e M5s rientra perfettamente nella strategia del premier, finora rivolta soprattutto a conquistare al “Sì” voti di elettori di centrodestra dubbiosi o delusi, o di leghisti legati in passato alle battaglie per la riduzione dei costi della politica e ora increduli davanti al “No” di Salvini. Alzando il tiro contro Grillo, oltre a motivare la parte più pigra dell’elettorato di centrosinistra, il premier è come se dicesse a quelli di centrodestra: guardate chi vi siete scelto come compagno di strada, se lo aiuterete a vincere con i vostri “No”, alla fine la vittoria sarà solo sua.
La lunga puntata di “Matteo risponde” è stata registrata da Renzi a Palazzo Chigi con la bandiera europea di nuovo alle spalle. Il premier ha confessato di aver ricevuto moltissime lettere di protesta, soprattutto da parte di italiani all’estero, per averla tolta in una precedente apparizione. Ma ha anche colto l’occasione per rinnovare l’attacco a Bruxelles e la minaccia, se l’Europa non muterà atteggiamento in materia di immigrazione, di bloccare il bilancio comunitario su cui l’Italia ha già espresso una formale riserva.