La Stampa 2.11.16
Dal congresso dei Radicali un sì sofferto al referendum
di Fra. Pa.
La
decisione maggioritaria di votare sì al referendum costituzionale del 4
dicembre, il raggiungimento delle firme necessarie alla proposta di
legge per la legalizzazione della cannabis, l’annuncio della IV Marcia
per l’amnistia intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco con
l’adesione massiccia di migliaia di detenuti: si chiude così il XV
Congresso dei Radicali italiani, il primo dopo la morte del padre
fondatore.
La quattro giorni, iniziata sabato e terminata con la
conferma del segretario Riccardo Magi (a lui si affiancano il neo-eletto
tesoriere Michele Capano e la presidente Antonella Soldo), cerca una
bussola per la storica forza politica scossa dalle divisioni emerse con
la scomparsa di Pannella. Il referendum, in primis. I radicali non danno
indicazioni di voto agli italiani e approvano a grandissima maggioranza
una mozione in sostegno «alle azioni legali che nelle prossime
settimane» sottoporranno «alla Consulta la questione in merito alla
necessità di un referendum per parti separate». Ma in tanti dal palco si
sono espressi per il sì, riconoscendo in una riforma non propria «dei
nodi cruciali in senso positivo»: un sostegno con il naso turato
insomma, a cominciare da Emma Bonino e dal segretario Magi.
L’altro
tema che unisce storicamente i radicali è l’antiproibizionismo ed esce
rafforzato dal Congresso con il superamento delle 50mila firme richieste
per la legge di iniziativa popolare che prevede anche la
decriminalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze: ora la
palla passa ai Comuni per la certificazione mentre le firme le firme
saranno depositate alla Camera l’11 novembre.
Infine la IV Marcia
per l’amnistia che si terrà a Roma il 6 novembre in occasione del
Giubileo dei carcerati e alla quale è abbinato il digiuno del dialogo da
dietro le sbarre: a sostenere l’iniziativa dalle rispettive celle
saranno oltre 10 mila detenuti.