La Stampa 16.11.16
Antisemitismo
L’ombra di Lutero
di Federico Vercellone
Con
l’approssimarsi di un anniversario importante come quello dei
Cinquecento anni della Riforma con l’affissione da parte di Lutero delle
95 tesi, nell’autunno del 1517, sulla porta della chiesa del castello
di Wittenberg, si riapre un capitolo fondamentale della formazione della
modernità. L’autonomia del fedele nell’approccio alle Scritture e la
centralità di Cristo come motivo centrale della fede al di là della
mediazione ecclesiale costituirono una potente spinta al ritorno ai
motivi ispiratori del cristianesimo delle origini.
Nondimeno
nessun passaggio storico è privo di macchie. E questo vale anche per
l’insegnamento di Lutero come testimonia il suo atteggiamento di
profonda avversione nei confronti degli ebrei foriero di conseguenze
tenebrose sino al nazionalsocialismo. È quanto ci rammenta il libro di
Thomas Kaufmann, professore di Storia della chiesa presso la Facoltà
teologica di Göttingen, Gli ebrei di Lutero recentemente edito dalla
Claudiana.
A un atteggiamento di iniziale tolleranza, testimoniata
dallo scritto giovanile Gesù Cristo è nato ebreo del 1523 fa seguito
una prassi apertamente antisemita che si riflette in particolare nello
scritto Degli ebrei e delle loro menzogne del 1543, risalente dunque
all’ultima fase dell’attività del grande Riformatore. Proprio l’uomo che
aveva guardato con il massimo interesse alla Bibbia ebraica a scapito
della Vulgata latina si scaglia contro gli ebrei rei di non aver visto
in Gesù il Messia annunziato dall’ Antico Testamento.
In Degli
ebrei e delle loro menzogne Lutero giunge persino ad auspicare il rogo
delle Sinagoghe in quanto gli ebrei sarebbero ineluttabilmente posseduti
dal male. Nell’attesa del giubileo della Riforma è quanto mai benvenuta
da parte di un editore protestante l’edizione di un volume molto
documentato che insegna a distinguere il grano dal loglio che inficia
uno dei grandi eventi generatori della modernità, del sorgere di
un’etica della responsabilità e dell’autonomia dell’individuo.