La Stampa 15.11.16
Sposarsi torna di moda. Ma in maggioranza sono secondi matrimoni e civili
Nozze in aumento ma durano meno
Il record di celebrazioni in Piemonte e Puglia
In crescita riti civili ma anche l’età delle coppie
di Lorenzo Gottardo
In
Italia aumenta il numero dei matrimoni, ma aumenta anche il numero dei
divorzi. A dirlo è il rapporto pubblicato dall’Istat relativo ai dati
del 2015.
Sono stati infatti ben 194.377 i matrimoni celebrati lo
scorso anno: 4.612 in più rispetto al 2014 facendo registrare il maggior
incremento annuo fin dal 2008. Non proprio un’inversione di tendenza,
tenendo conto che da allora i matrimoni sono diminuiti mediamente di
quasi 10.000 l’anno, ma almeno un segnale positivo per il 2016. E i dati
provvisori per il periodo gennaio-giugno di quest’anno mostrano,
infatti, già 3.645 celebrazioni in più rispetto allo stesso periodo del
2015.
Ci si sposa di più, sia a nord che a sud, tanto che le due
regioni ad aver segnato gli aumenti più consistenti sono state il
Piemonte (+8,1%) e la Sicilia (+6,4%). Prediligendo ancora il rito
religioso (106.333) a quello civile (88.044), ma meno che in passato: il
divario dal 2008 si è ridotto ben dell’8%. Tra i novelli sposi ci sono
soprattutto trentenni con un età media di 35 anni per lui e 32 per lei.
Ma ad aumentare è stato anche il numero delle seconde nozze: nel 2015
sono stati 33.579 i matrimoni con almeno uno sposo alla sua seconda
occasione (+10% rispetto al 2014), con un’incidenza percentuale sul
totale che ha sale al 17%.
Se da un lato c’è chi inizia a
percorrere insieme il cammino, dall’altro c’è chi preferisce separare le
strade. Dai 52.355 del 2014, i divorzi sono divenuti 82.469 solo un
anno dopo (+57%). Più contenuto, e in linea con i trend precedenti,
l’aumento delle separazioni (91.706, con +2,7% rispetto al 2014).
Un
caso? Forse no, contando che questo «boom» di divorzi si accompagna
all’entrata in vigore di due importanti variazioni normative in materia.
La prima, la legge n. 132/2014, è entrata in vigore a fine 2014 per
rendere più semplici le procedure di separazione e divorzio con la
stipula di accordi extragiudiziali. La seconda è la cosiddetta legge sul
«divorzio breve», che, da metà 2015, ha accorciato drasticamente il
periodo che deve trascorrere tra il provvedimento di separazione e
quello di divorzio.
Si accorciano i tempi della legge e così si
accorcia anche la durata del matrimonio: oggi, di media, 17 anni con una
quota delle separazioni per unioni di lunga durata più che raddoppiata
negli ultimi vent’anni (dall’11,3% del 1995 al 23,5% del 2015).
(Andrea Sabbadini /buenavista) - Nel periodo 2008-2014 i matrimoni erano diminuiti in media al ritmo di quasi 10 mila all’anno