Il Sole 22.11.16
Presentata la Fiera del libro dI Torino
«Sarà il Salone dei lettori e degli editori»
Nella squadra, con il direttore Nicola Lagioia, anche 14 consulenti
Il
Salone «dei lettori e degli editori», che nasce come un colpo di reni
dopo lo strappo con l’Associazione italiana degli editori (Aie) e con
Milano e che punta a rinnovarsi radicalmente, in occasione del
trentennale. Ieri la presentazione dell’edizione 2017 del Salone
internazionale del Libro di Torino, con Nicola Lagioia direttore
editoriale e Massimo Bray presidente in pectore. Il nuovo Salone nasce
come un progetto «corale», Lagioia snocciola i nomi dei 14 consulenti
scelti per costruire la prossima edizione. Tra loro scrittori e
scrittrici – Giuseppe Culicchia, Andrea Bajani, Fabio Geda, Giulia
Blasi, Alessandro Leogrande, Loredana Lipperini, Valeria Parrella – ed
esponenti del mondo dell’editoria come traduttori o editor – Ilide
Carmignani, Giorgio Gianotto, Mattia Carratello, Alessandro Grazioli,
Rebecca Servadio, Eros Miari – accanto a Vincenzo Trione, esperto di
arte.
«Sarà il Salone dei lettori e degli editori – sottolinea
Lagioia – perché e Torino per trent’anni si è fatta la storia
dell’editoria italiana e non tradiremo l’affetto dei lettori». Sarà il
Salone «di scrittori e scrittrici che stanno raccontando come sta
cambiando il mondo», aggiunge. E poi ancora, sarà il Salone dei bambini,
dei ragazzi e degli insegnanti, dedicato, aggiunge Lagioia, anche a
biblioteche, librerie e librai «perché questa rete, insieme a circoli di
lettura e presidi sparsi in tutta Italia sono la spina dorsale della
promozione del libro e della lettura». La volontà, dice Massimo Bray, «è
di aprire il Salone verso le molte esperienze editoriali, verso la
città, che ha risposto con orgoglio e con senso della comunità, la
volontà di accettare una sfida e provare a vincerla». Mario Montalcini,
presidente designato che, una volta completato l’iter del nuovo Statuto
della Fondazione condiviso dai soci, vecchi e nuovi, passerà il
testimone a Massimo Bray, lo chiama il Salone dell’«accoglienza e della
narrazione».
L’appuntamento è dal 18 al 22 maggio nella sede
storica del Lingotto. La cornice resta la stessa ma nel corso di un anno
è cambiato moltissimo. Milano avrà il suo Salone ad aprile, Torino lo
farà a maggio. Nella compagine sociale della Fondazione per il Libro, la
Musica, la Cultura sono entrati i ministeri (Istruzione e Cultura) ed è
entrata Intesa Sanpaolo. È cambiata la governance e lo Statuto
dell’ente, si è consumata la rottura definitiva con l’Aie guidata da
Federico Motta mentre una fetta degli editori, riunita nell’associazione
“Amici del Salone”, è rimasta fedele al Salone storico di Torino.
Dialogo aperto, scambio con la città e partecipazione sono le immagini
che Lagioia utilizza per descrivere la struttura del nuovo Salone e il
mondo in cui sta nascendo. Conclusa la sperimentazione delle aperture
serali, il Salone chiuderà alle 20 per trasferirsi, poi, nella città e
animare l’anima «Off» dell’evento. Si apre dunque un nuovo ciclo, si
rinnova radicalmente la squadra «degli uomini e delle donne» che stanno
lavorando alla nuova edizione.
La riorganizzazione della
governance è in corso. Così come si sta definendo il bugdet, il piano
industriale, la struttura organizzativa e le definitive cariche sociali.
«Ho lasciato la città in cui vivevo e mi sono trasferito a Torino –
racconta il direttore Lagioia – per prendermi cura del Salone. Mi pesa
vivere lontano da mia moglie ma al Salone venivamo quando eravamo
ragazzi, prima ancora di conoscerci, e non mettersi al servizio del
Salone avrebbe significato tradire un po’ la nostra giovinezza e la
nuova giovinezza del Salone». Grande lo sforzo delle istituzioni e dei
soci, riconosce Lagioia, che però aggiunge: «aspettiamo che si mettano
in pari con noi, che per ora stiamo lavorando generosamente a nostre
spese». Un passaggio che racconta quanto resti ancora da fare dopo che
la macchina si è rimessa in moto, all’indomani dell’inchiesta aperta
dalla procura di Torino sull’assegnazione della scorsa edizione e dopo
la rottura con l’Aie. «Manterremo gli impegni presi, compresi quelli
assunti sul budget» sottolinea il presidente della Regione Piemonte
Sergio Chiamparino. «Si vince quando si lavora tutti insieme, ci
crediamo in tanti e come istituzioni facciamo la nostra parte» assicura
la sindaca Chiara Appendino.
Segno dei tempi anche la grande
attenzione al tema dei costi e alla sostenibilità dell’evento per gli
editori. A cui il Salone di propone tariffe più basse – dal 30 al 50% –
rispetto allo scorso anno. Tra i nuovi accordi chiusi in queste
settimane, poi, c’è il protocollo d’intesa con la Fiera del Libro per
Ragazzi di Bologna, per sviluppare un programma di iniziative comuni,
eventi e attività dedicate all’editoria per ragazzi.