martedì 1 novembre 2016

Il Sole 1.11.16
Roma, allarme dei presidi: «anti-sismiche» solo il 5% delle scuole
di Nicoletta Cottone

Roma Il terremoto che ha messo in ginocchio il Centro Italia ha causato alcune gravi lesioni al patrimonio artistico e culturale anche nella Capitale. Centinaia le chiamate ai Vigili del fuoco per verifiche di stabilità e crepe su tramezzi e cornicioni caduti o pericolanti. Tutte conseguenze della forte scossa di terremoto che ha colpito di riflesso, alle 7.40 del mattino di domenica, anche la Capitale. Per crepe profonde e scale lesionate sono stati evacuati due palazzi a San Lorenzo e al Flaminio, mentre due edifici si sono distaccati in via Oderisi da Gubbio.
Sulla situazione delle scuole romane ha lanciato l’allarme l’Associazione nazionale presidi, che ha chiesto, con una lettera alla sindaca Raggi inviata da Mario Rusconi, presidente della sezione di Roma e del Lazio, «immediati controlli strutturali su tutte le scuole del comune e della provincia. Ma quei controlli, anziché avvenire a tappeto, stanno procedendo random, in alcuni plessi sì e in altri no. Non è serio». Secondo il consulente per la sicurezza dell’Anp, Francesco De Matteis, solo il 5% degli istituti scolastici a Roma ha la certificazione di agibilità ed è in linea con le norme anti-sismiche. Le scuole romane ieri sono rimaste chiuse per lo screening chiesto dalla sindaca Virginia Raggi, che ha personalmente visitato un istituto di Tor Bella Monaca. «In queste 48 ore stiamo effettuando controlli immediati - ha spiegato Raggi -. Nel frattempo abbiamo avviato un percorso molto più approfondito di verifica per riuscire a ottenere un certificato sulla staticità degli edifici». Raggi ha sottolineato che il piano di evacuazione della città è «fermo al 2008 e già ci siamo attivati per rinnovarlo e aggiornarlo». Chiusa per verifiche anche l’università La Sapienza.
Traffico in tilt ieri, con code e rallentamenti, dopo la chiusura prima di un tratto della Tangenziale est -Verano/Viale Castrense e rampa d’accesso da via Prenestina - per controlli ai giunti metallici, poi della galleria Principe Amedeo di Savoia Aosta, vicino San Pietro, per verifiche alla volta. Chiuso per ore anche ponte Mazzini per alcune crepe sui piloni di marmo e una perdita d’acqua. Riaperto poi con una corsia unica centrale per bus e auto. Verifiche anche al cavalcavia di via del Cappellaccio, sulla via del Mare.
Immediati anche i controlli, di routine in caso di sisma, ai siti archeologici, dal Colosseo alle Terme di Caracalla. Chiusa per la scossa di magnitudo 6,5 la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, dove si sono riaperte crepe preesistenti sulla straordinaria cupola del Borromini. Nella Basilica di Sant’Eustachio, nel centro storico, è stata transennata in via precauzionale una parte della navata per alcune crepe su muri e volta. Inagibile la chiesa di San Francesco di Paola, nel rione Monti. Riaperte, invece, dopo i controlli,le basiliche di San Paolo e di San Lorenzo fuori le mura. Verifiche sull’idoneità statica degli edifici del ministero dell’Ambiente di via Cristoforo Colombo e via Capitan Bavastro.
Paura anche nelle carceri di Rebibbia e Regina Coeli, dove ai detenuti è stato consentito di uscire all’aperto. I centralini sono stati presi d’assalto dai familiari che volevano avere notizie dei congiunti.