martedì 1 novembre 2016

Il Sole 1.11.16
A Fabriano sono partite le verifiche strutturali
di Mi.Ro.

«Le industrie manifatturiere anconetane sono state interessate solo parzialmente dalle scosse di domenica mattina: sono stati effettuati dei controlli che ci consentono di essere ottimisti e l’attività produttiva è ripresa ovunque».
Filippo Schittone, direttore di Confindustria Ancona, è in continuo contatto con gli imprenditori associati, specie quelli dell’area fabrianese, «dove il terremoto ha seminato il panico, ha segnato anche in modo significativo le case ma solo in lievissima parte le aziende». Già dopo l’evento tellurico di giovedì scorso c’erano state alcune verifiche strutturali, una delle quali ha interessato l’Ariston Thermo di Osimo, «la cui attività sta procedendo regolarmente e in tutta tranquillità».
Da domani, intanto, l’associazione degli industriali farà partire un monitoraggio sul territorio, con l’obiettivo di verificare gli eventuali danni riportati dalle industrie e le necessità prioritarie degli imprenditori; si tratta di un’attività che si svolge parallelamente anche nelle province di Ascoli Piceno, Macerata e Fermo e confluirà poi in un fascicolo che sarà messo a disposizione della Regione Marche.
«Come azienda non abbiamo subito alcun danno serio – spiega Francesco Casoli, presidente di Elica, società che produce cappe, piani cottura e sistemi di aspirazione – e già ieri abbiamo ripreso a lavorare in alcuni stabilimenti». Se le ultime, pesantissime, scosse non hanno prodotto danni significativi in una zona ad alto rischio tellurico, per l’imprenditore fabrianese «è il risultato di un’attenta pianificazione delle costruzioni, anche delle industrie del nostro territorio, successiva al terremoto del 1997».
Non è scontato, però, considerate le proporzioni della zona interessata dal terremoto il rientro sui posti di lavoro: «C’è molta apprensione da parte dei lavoratori, tra i quali c’è chi ha perso la casa – aggiunge Casoli – e ognuno ha un modo proprio di reagire al terremoto. Va dato atto all’amministrazione comunale di aver messo a disposizione tutti i supporti necessari per fare fronte ai problemi immediati».
In Regione Marche, intanto, gli amministratori guardano anche al dopo terremoto e spingono sul “modello Della Valle”, imprenditore che dopo il sisma del 24 agosto annunciò l’apertura di una fabbrica ad Arquata del Tronto. L’assessore alle Attività produttive Manuela Bora anticipa «misure speciali per le attività produttive colpite dal sisma», a cominciare da una misura presente nel Por Fesr Aree in crisi, che mette a disposizione risorse per 17 milioni di euro e misure che rappresentano incentivi «per chi vuole investire nelle Marche». «Vorrei che l’invito dell’imprenditore a investire da noi non resti isolato – chiarisce l’assessore Bora -. Riavviare le attività produttive rappresenta il primo tassello su cui intervenire dopo l’assistenza alle persone»