il manifesto 29.11.16
Elezioni in Austria
La sopravvissuta di Auschwitz: «Fermatelo»
di Angela Mayr
VIENNA
A una settimana dal fatidico voto per le presidenziali di domenica è
arrivato il video più forte, convincente e autentico. E’ stato cliccato
in pochi giorni da due milioni ottocento persone. Di grande impatto
emotivo, ha commosso l’Austria arrivando anche oltre confine. Il video è
stato concepito da una signora di 89 anni di Vienna, Gertrude, che non
ha voluto comparire con il suo cognome per non essere cercata ed
interpellata. «Non ho più la forza di dare interviste». Gertrude è una
testimone che ha vissuto il razzismo sulla propria pelle.
Deportata
ad Auschwitz quando aveva 16 anni, unica sopravvissuta della sua
famiglia. Nel video non parla direttamente di quell’inferno ma ha voluto
ricordare e ammonire sul clima che precedette. «Per mia madre è stato
molto importante intervenire pubblicamente e prendere posizione in
questa fase della campagna elettorale» ha commentato la figlia. «Nelle
ultime settimane e mesi ci ha detto tante volte di avvertire un clima
simile a quello degli anni Trenta»,racconta la figlia. Il perché lo
spiega Gertrude: «L’offesa nei confronti degli altri, il deprezzamento e
l’umiliazione praticata nella retorica dominante della destra è la cosa
che più mi disturba» spiega con voce tranquilla nel video. «Così si
fanno emergere non le cose buone e umane ma gli istinti più bassi e
violenti, e questo già è successo una volta».
Gertrude la ricorda
quella volta, nel 1938, con parole semplici ed immediate. Appena dopo
l’annessione dell’Austria alla Germania nazista gli ebrei di Vienna
furono costretti a ripulire i marciapiedi delle strade in ginocchio, con
uno spazzolino da denti. Masse di viennesi allora parteciparono
divertiti dell’umiliazione con risate spintoni e altre violenze. Come
non pensare alla canea che si è scatenata sui siti della Fpoe del
gentile signor Hofer contro un giovane siriano che aveva tentato il
suicidio buttandosi davanti a un tram a Vienna? Il ragazzo aveva saputo
della morte di suo padre. «Il conduttore doveva investirlo, non
fermarsi» dicevano i post spietati. Gertrude si mostra preoccupata per
la minaccia di guerra civile ipotizzata da Strache, altra esperienza
vissuta da lei nel 1934 e della formula «che dio mi aiuti» utilizzata da
Hofer.
E’ stata Gertrude a contattare Alexander Van der Bellen,
per lei il candidato che si impegna per la pace e la parità dei diritti,
e che ha messo in rete il video. «Per me probabilmente sono le ultime
elezioni – conclude – ma i giovani devono fare attenzione a poter vivere
bene anche in futuro. E possono farlo soltanto se votano usando la
ragione».