il manifesto 13.11.16
D’Alema: dal 5 dicembre torno ai miei studi a Bruxelles
«Il
no è la condizione perché si riapra un confronto sulla ricostruzione
del centrosinistra. Non mi appassiona fare parte di una minoranza,
creare una minoranza alternativa al renzismo». È un Massimo D’Alema in
forma quello che arriva al parco della Cacciarella, a Roma, invitato
dall’associazione Alternative, nata da una costola di Sel su iniziativa
del vicepresidente della regione Lazio Massimiliano Smeriglio. Che non
nasconde l’intenzione di costruire reti per evitare l’isolamento di
Sinistra italiana. La mattina era stata la volta dell’applauditissimo
sindaco di Napoli de Magistris. Sala strapiena anche per D’Alema,
applausi alla sua intenzione di dare una mano alla ricostruzione del
campo. Oggi dalla prima fila dei comitati per il No al referendum,
perché «sono un combattivo, mi sono sentito la responsabilità di farlo
mentre altri nel mio partito discutevano di combinato disposto». Dopo il
5 dicembre, tornando alla sua trincea europea di presidente della Feps,
la fondazione di studi progressisti: «I Comitati ’scelgo No’ crescono e
recuperano militanza, recuperano chi se ne era proprio andato. Io il 5
dicembre mi porrò il problema di consegnare le chiavi di questa rete, ho
già in mente qualcuno. Non credo che questa rete di partecipazione
debba sciogliersi, ma spendersi per una battaglia politica della
sinistra per il futuro».
«Spero che il no riapra una discussione
non solo nel Pd ma che attraversi il Paese, anche i nostri mondi, e
spero dunque che sia in grado di riaprire una discussione vera nel campo
del centrosinistra e nel campo progressista», ha concluso Smeriglio.
Oggi finale con Gianni Cuperlo, Elettra Deiana, Alfredo D’Attorre, Marco
Furfaro, Franco Giordano.