mercoledì 9 novembre 2016

Il Fatto 9.11.16
“I desaparecidos furono 6.348” La cifra ufficiale spacca il Paese
di Guido Gazzoli

Un comunicato del segretario per i Diritti Umani Claudio Avruj informa che, secondo dati accertati, i desaparecidos della dittatura argentina negli anni Settanta, sono 6.348. L’informazione ha provocato l’ennesima polemica sulla cifra effettiva delle persone scomparse che da anni divide il Paese .
Il Fatto aveva anticipato mesi fa che il numero internazionalmente conosciuto di 30.000 costituiva u-na cifra ben distante dalla realtà non solo per dichiarazioni di coloro che la inventarono ma anche perché il monumento che ricorda le vittime è sì composto da 30.000 targhette, ma delle quali solo 8.571 riportano dei dati anagrafici.
La cifra dei 30.000 era indiscutibile fino a poco tempo fa, ma vari esponenti di organizzazioni dei diritti umani l’hanno contestata, poiché essa avrebbe costituito il prezzo da pagare perché, negli anni settanta, la strage potesse essere identificata come genocidio.
C’è da considerare che, più in là dei numeri fu vergognosa la reazione che lo Stato adottò per combattere la piaga del terrorismo che stava per portare il Paese alla guerra civile (1.080 vittime tra i civili, 4.000 bombe esplose e più di 20.000 attentati terroristici) durante la debole democrazia che coincise col ritorno di Peron , dal 1971 al 1975. Ciò costituì il pretesto per eliminare fisicamente qualsiasi opposizione, anche solo ideologica