lunedì 7 novembre 2016

Il Fatto 7.11.16
grande paradosso: alla fine a liberarci dal miliardario saranno lobby e affaristi
di Furio Colombo

Donald Trump non diventerà presidente degli Stati Uniti. So che questa affermazione sta diventando di momento in momento più arrischiata. Statisticamente il pericoloso evento è possibile. In questo momento, però, non confido nella storia e nel carattere culturale e umano che ho sempre riconosciuto in questo Paese, dove ho vissuto a lungo. Non dirò che il Paese di Fiorello La Guardia, di Roosevelt, di David Rockefeller, di Felix Rohatyn, dei
tre Kennedy, di Martin Luther King, del sindaco di New York De Biase, di Barack Obama, non può essere il Paese di Donald Trump.
Dirò invece che il pragmatismo, non la virtù, salverà gli Stati Uniti d’America, e salverà noi, i non americani che appassionatamente partecipano al voto di quel Paese. Infatti Il circo violento e squilibrato che Trump ha portato sulle piazze ha attratto tre pericolose tribù che, come i cerchi delle Olimpiadi, a tratti coincidono: i razzisti, i violenti, e la fabbrica delle armi.
Eppure, non in nome di valori, ma in nome di affari, molti membri di quelle stesse tribù richiamate al loro peggio dal candidato repubblicano dovranno domandarsi: si può avere Donald Trump alla porta? Credo che alla fine diranno no. E così, per paradosso, saremo debitori ai peggiori americani per esser stati gli artefici del comune scampato pericolo.