giovedì 3 novembre 2016

Il Fatto 3.11.16
La finta abolizione di Equitalia è un nuovo condono
di Bruno Tinti

“Con l’eliminazione del diritto del più forte si è introdotto il diritto del più furbo” (Arthur Schopenhauer, Scritti Postumi, Adelphi). La quota di cittadini intellettualmente medio-dotata è molto seccata che ciò stia avvenendo in Italia; tanto più in quanto la quota residua, numericamente molto elevata, cade volenterosamente nella trappola e dà sfogo alle sue frustrazioni applaudendo il trappoliere. L’ultima esca affascina gonzi è l’abolizione di Equitalia. Che non ha infastidito i grandi evasori, beneficati dalla riabilitazione dell’elusione fiscale; ma che è stata vissuta come carnefice dalla massa di evasori medio piccoli piccolissimi, indignati quando, fortunosamente scoperti dall’Agenzia delle Entrate, sono raggiunti da un’ingiunzione di pagamento (la famosa cartella), maggiorato di sanzioni e interessi. “Finalmente al vampiro hanno ficcato il paletto nel cuore”. Beh, non era un vampiro; comunque non è morto, si è solo mascherato; e – soprattutto – hanno fatto finta di ammazzarlo per fare l’ennesima svendita a prezzi di costo, un nuovo condono.
Equitalia faceva l’esattore. Un mestiere difficile e impopolare; soprattutto in Italia dove i debitori sono abituati a non pagare mai, favoriti come sono dalla lunghezza dei processi civili e dall’inefficienza dei processi esecutorii. Una sentenza che condanna il debitore a pagare il dovuto non è altro che un pezzo di carta; ottenuto il quale i soldi bisogna prenderglieli.
È una cosa complicata, servono sequestri e vendite all’asta; il che fa arrabbiare i debitori. Figuriamoci quanto si arrabbiano gli evasori fiscali (Equitalia esigeva imposte e tasse non pagate) che vivono in un Paese in cui l’evasione è considerata un diritto. L’incoerenza insita tra l’esecrazione pubblica dell’evasione fiscale e l’eliminazione di chi recupera il maltolto non preoccupa i cittadini festanti e i politici furbi: i primi non se ne rendono conto; i secondi ottengono ciò che volevano, il consenso popolare.
NATURALMENTE imposte e tasse non pagate vanno recuperate. Ci penserà Agenzia delle Entrate – Riscossione, esattamente come avveniva fino al 2005, prima della creazione di Riscossione S. p.A., poi chiamata Equitalia: stessi uffici, stessi funzionari, stesse procedure; poteri di indagine incrementati (la nuova Age – Riscossione avrà accesso a tutte le banche dati) ; etichetta diversa. Ma tanto i festaioli non lo capiscono. Però l’occasione è ghiotta: si può celebrare un rito di passaggio, l’ennesimo condono. Non si pagheranno le sanzioni, solo gli interessi; approfittate dei saldi di fine anno. Dopo la Voluntary Disclosure 2 arriva la vendita promozionale. Che farà capire a quella piccola parte di persone che ancora non l’hanno capito che a pagare e morire c’è sempre tempo; tanto non succede niente: dietro l’angolo ci sarà sempre un altro condono e quello che non pago oggi vediamo se riescono a prendermelo domani. Come la prenderà l’Ue, Renzi&C. fanno finta di non saperlo; sono già sul banco degli imputati per la legge di stabilità 2017; facciamo un pacchetto unico e nascondiamoci in fondo, molto in fondo, anche la rottamazione delle cartelle IVA; magari non se ne accorgono che stiamo condonando un’imposta comunitaria. Pia illusione. Come diceva La Rochefoucauld, “Si può essere più furbo di un altro, ma non più furbo di tutti gli altri”.