internazionale
28.10.2016
Scuole
di Tullio De Mauro
Ben
venga lo straniero
Cresce
ancora il lusso internazionale di studenti che si spostano dal paese
nativo per frequentare l’università in un paese straniero. Ormai
se ne occupano non solo i centri specializzati, come Campus in
Francia, ma istituti statistici, come l’Istat, oltre all’Unesco.
Le iscrizioni di non nativi hanno superato largamente i due milioni.
Il principale paese d’attrazione restano gli Stati Uniti, con quasi
800mila stranieri iscritti. Seguono il Regno Unito con più di
400mila e la Francia che ha superato ora i 300mila. Una novità di
questi anni è l’ingresso dell’Australia tra i paesi più
attrattivi. Seguono a distanza Germania, Cina e Italia, che nel 2014
contava quasi 70mila iscritti stranieri (erano poco più di 30mila
nel 2003). I cinesi sono costantemente presenti con quote consistenti
nella composizione dei clerici vagantes dei singoli paesi: studenti e
studentesse cinesi in università straniere sono quasi un terzo
dell’intera massa migrante. Tra gli esportatori seguono India,
Corea del Sud, Germania, Arabia Saudita. Anche gli statunitensi si
spostano. In Europa, oltre i tedeschi, i più mobili sono spagnoli,
francesi e italiani. I britannici sono invece tra i più pigri del
mondo: appena diecimila espatriati. Qualche paese soprattassa o
trascura gli stranieri. Francia e Australia hanno fatto i conti:
l’afflusso dei vagantes con il suo indotto porta cifre
signiicative. Così ora nuove norme ne favoriscono l’accoglienza e
facilitano la loro vita.