Corriere Salute 20.11.16
Sogni
Che cosa sono? Una finestra tra biologia e psicologia
A
che cosa serve sognare? Se sull’importanza biologica del sonno non ci
sono dubbi, la questione è assai meno chiara se si pensa al ruolo di
un’attività che pure è ineliminabile per l’essere umano, visto che circa
due ore del nostro sonno, ogni notte, è occupata dai sogni. «Il sogno è
una finestra fra biologia e psicologia, tuttora misteriosa — osserva
Lino Nobili, responsabile del Centro di medicina del sonno dell’Ospedale
Niguarda di Milano —. Di certo è indispensabile e ha anche funzioni
biologiche visto che nel neonato, incapace nei primi mesi di fare sogni
come i nostri perché non ha esperienze e ricordi, la fase REM di sogno,
caratterizzata da sogni “primitivi” è più abbondante che in qualsiasi
altro momento della vita. Si pensa che il sogno sia perciò connesso in
qualche modo con la maturazione cerebrale e lo sviluppo delle sinapsi:
una funzione che il sogno sembra avere anche nell’adulto».
L’esperienza estetica influenza in modo positivo
«Siamo
fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni», scriveva
Shakespeare ne “La tempesta”. Ma qual è la materia dei sogni? A questa
domanda ha cercato di rispondere la Fondazione Atena Onlus con
l’esperimento Dream Over, condotto in collaborazione con la Fondazione
MAXXI: venti volontari hanno trascorso una notte nel museo romano
dormendo di fronte a un’opera d’arte, raccontando il mattino dopo
sensazioni, emozioni ed effetti su sonno e sogni dell’aver dormito
accanto alla bellezza. Ebbene, uno su due ha riferito di aver sognato di
più e in prevalenza il tono della produzione onirica era positivo e
condizionato dall’evento. «La notte al MAXXI ha causato evidenti
cambiamenti dei contenuti dei sogni e della capacità di ricordarli.
L’esperienza estetica vissuta in gruppo ha influito in modo positivo
sull’attività onirica»: spiega la responsabile dell’esperimento,
Cristina Alberini del Center for Neural Sciences della New York
University.