sabato 5 novembre 2016

Corriere 5.11.16
Il tedesco Weber: «Ciò che sta accadendo in Turchia è una vera tragedia. L’opposizione non è terrorismo»
«Sospendere subito i colloqui per l’adesione di Ankara all’Ue»
intervista di Luigi Offeddu

«Ciò che sta accadendo in Turchia è una vera tragedia. Sono stati arrestati dei deputati curdi con l’accusa di terrorismo, ma qui è cruciale che noi discutiamo con i nostri amici turchi la definizione di terrorismo. Lo è difendere i diritti di una minoranza, i diritti fondamentali di migliaia di persone espulse da settori dello Stato? Per noi no, non lo è. E non possiamo neppure concordare se si definisce terrorismo tutto ciò che è contro Erdogan». Manfred Weber, 44 anni, è il presidente del gruppo del Partito popolare europeo all’Europarlamento, e la «voce» in quell’aula di Angela Merkel. Si trova a Monaco per il congresso dell’Unione cristiano-sociale, la Csu, branca bavarese del partito della cancelliera. E da quella platea, si dice «profondamente preoccupato» per la piega presa dalla Turchia. Di più: «Bisogna che vengano sospese immediatamente le trattative per la piena adesione della Turchia all’Unione Europea. Questo è un Paese dove l’opposizione finisce in carcere e si discute apertamente di reintrodurre la pena di morte. Ormai il modello della piena adesione all’Ue non può più funzionare: bisogna trovarne uno nuovo, lavorare sodo con gli amici turchi per questo».
Per esempio?
«Per esempio bisogna studiare un nuovo approccio che miri a singoli accordi fra Turchia e Ue, caso per caso: per l’economia, l’immigrazione, la ricerca scientifica, e così via».
Voi parlate di «opposizione in carcere», il governo turco parla invece di «terrorismo», e accusa i vostri governi, l’Unione Europea, di supportarlo, di non fare niente per indurre i curdi del Pkk a cedere le armi.
«Al contrario. Noi supportiamo ogni azione diretta a contrastare ogni gesto di terrorismo in ogni campo, compresi quei gesti che vengano dalla parte estremista del Pkk. È stata ed è molto importante, per esempio, la collaborazione dei nostri Paesi con il governo turco contro l’Isis. Ma ancora una volta, è terrorismo la protesta che difende i diritti di una minoranza, e le libertà civili? Noi pensiamo di no».
Ma di nuovo, il governo turco pensa il contrario...
«È proprio questo il punto centrale. Dobbiamo trovare insieme questa definizione cruciale di terrorismo, e poi procedere con tutti gli altri discorsi che ne derivano».
Il ministro degli Esteri turco accusa l’Ue di voler dare lezioni di democrazia al suo Paese, e dice che nessuno ha il diritto di farlo.
«Infatti noi non lo stiamo facendo, non vogliamo dare lezioni a nessuno. Ma la Turchia fa già parte del Consiglio d’Europa, quando si tratta di certi valori deve anche imparare ad ascoltare. Noi ricordiamo che solo poche settimane fa siamo stati orgogliosi di come la democrazia turca ha saputo difendersi dal colpo di Stato. Ma ora, deve dimostrare di saper difendere anche il principio della legge contro il militarismo. Il presidente Erdogan rischia di perdere, anzi sta già perdendo, ciò che aveva guadagnato con i progressi di allora. E ancora una volta questa è una grande tragedia».