Corriere 5.11.16
«Paura e rabbia Ridotti a prendere antidepressivi»
Elif Shafak dà voce allo scoramento dei liberali
intervista di Monica Ricci Sargentini
«Noi
turchi liberali siamo demoralizzati. Conosco così tante persone che
stanno prendendo antidepressivi. C’è troppo paura e rabbia». Elif
Shafak, la scrittrice turca autrice de La bastarda di Istanbul , è
scossa. Gli arresti dei deputati Hdp sono per lei «inaccettabili e
pericolosi» perché inviano alla popolazione curda il messaggio che la
democrazia non funziona: «Ora — dice — ci sarà ancora una nuova ondata
di violenza e questo mi spaventa».
Pur condannando categoricamente
il golpe, Shafak è molto critica delle purghe attuate da Erdogan: «I
miei amici sono in prigione. Linguisti, professori universitari,
giornalisti, scrittori. Gli intellettuali stanno perdendo la speranza.
La nostra Turchia sta voltando le spalle all’Europa. Noi non vogliamo
diventare come la Russia o l’Arabia Saudita».
Come giudica gli arresti?
«I
deputati sono stati democraticamente eletti, sei milioni di persone
hanno votato per loro. Ora questi cittadini penseranno che i loro voti
sono stati rubati. Questo è un grosso colpo alla democrazia e non
aiuterà nessuno. Al contrario. La situazione peggiorerà. Quando negli
anni ‘90 i deputati curdi furono arrestati ci fu soltanto più violenza e
ostilità. Quelle ferite sono ancora aperte e ora sentiamo lo stesso
dolore. Perché non impariamo dal passato?»
Dopo il fallito colpo
di Stato del 15 luglio sono state arrestate quasi 40mila persone e
100mila hanno perso il loro lavoro. Non è diventata una caccia alle
streghe?
«Il colpo di Stato fallito è stato orribile. Lo condanno
senza se e senza ma. È comprensibile che l’Akp voglia punire i colpevoli
ma quella che sta conducendo è una purga di massa in ogni settore della
società. Migliaia e migliaia di persone hanno perso il lavoro. La
polizia si è accanita particolarmente su due categorie: giornalisti e
scrittori, gente che non avrebbe mai appoggiato il colpo di Stato».
Cosa pensa di Feto, l’organizzazione terroristica di Gulen?
«
Ci sono prove importanti che i gulenisti abbiano avuto un ruolo nel
golpe. Io non sono una fan dell’Akp ma è stato eletto democraticamente.
Feto si è infiltrata nell’esercito di nascosto. Non mi piace».
Qual è la strategia di Erdogan?
«Sicuramente
la repubblica presidenziale. Ma alle spese di cosa? Metà della società è
scontenta. Come possiamo chiamare democrazia un Paese in cui gli
intellettuali finiscono in galera o le donne subiscono violenza
domestica?
Riesce ancora a scrivere e parlare liberamente?
«No,
è sempre più difficile. Le parole sono diventate pesanti in Turchia. Si
può facilmente finire nei guai. E se sei una donna è ancora più
difficile. Ricevi attacchi verbali violenti, commenti sessisti,
misoginia. Ma dobbiamo continuare, per preservare la nostra sanità, la
nostra umanità».