mercoledì 30 novembre 2016

Corriere 30.11.16
Il video della reduce di Auschwitz: no alla destra
Tre milioni di visualizzazioni per l’appello di Gertrude alla vigilia del voto in Austria
di Paolo Valentino

Gertrude ha 89 anni e vive a Vienna. Ne aveva appena 16 quando i nazisti arrivarono a casa sua per prenderla insieme a tutta la famiglia. Vennero deportati ad Auschwitz. Lei fu la sola a salvarsi dall’Olocausto. Nessuno sa il suo cognome. Ma sono milioni quelli che hanno visto il video, nel quale la pensionata austriaca mette in guardia i suoi connazionali dal ripetere gli errori del passato. Domenica l’Austria va alle urne per eleggere il presidente della Repubblica. È la ripetizione del voto dello scorso maggio, che vide il candidato verde Alexander Van der Bellen prevalere per un soffio sul campione dell’estrema destra Norbert Hofer, ma fu poi annullato per irregolarità procedurali. Quella di Gertrude è una denuncia accorata e allarmata della retorica xenofoba del Fpö, il partito liberale di Hofer. «L’ho già visto una volta e mi ferisce e mi fa paura», dice l’anziana donna nel video, messo in Rete alla fine della scorsa settimana sul sito di Van der Bellen, cliccato oltre tre milioni di volte e accompagnato da migliaia di commenti sui social media.
«La cosa che più mi disturba — spiega Gertrude — è la denigrazione sistematica degli altri, il tentativo di tirar fuori i peggiori istinti delle persone invece di fare appello alla loro decenza». La donna si rivolge ai giovani, invitandoli a votare per il candidato verde: «Questa è probabilmente l’ultima elezione cui prendo parte, ma i giovani hanno tutta la vita davanti e devono assicurarsi un futuro luminoso. Cosa accadrebbe se un candidato come Hofer vincesse?».
Sotto accusa è soprattutto il linguaggio usato dal leader del Fpö, Hans-Christian Strache, che non nasconde l’ambizione di diventare il prossimo cancelliere. Strache ha più volte ripetuto che «il flusso incontrollato di immigrati estranei alla nostra cultura che sfruttano il nostro welfare, può portare alla guerra civile». «Un brivido freddo mi corre lungo la schiena, ho visto cos’è una guerra civile e i corpi delle persone morte già quando avevo sette anni», dice Gertrude nel video, riferendosi alla rivolta del 1934, sotto il regime austro-fascista di Dollfuss.
Fondato nel 1955 da un ex generale delle SS, il Fpö ha avuto diverse metamorfosi e rifondazioni. Alla fine degli anni Novanta, nella versione di destra in doppiopetto, anti europea e anti immigrati, sotto la guida di Jörg Haider, aveva raggiunto il miglior risultato di sempre, diventando il terzo partito austriaco. Dopo un periodo segnato da divisioni e sconfitte, Strache ha dato nuovo impulso al partito innestandolo nel più vasto solco dei movimenti populisti europei, caratterizzati dal rifiuto dell’euro e dal no all’immigrazione, soprattutto islamica.
Per quanto la carica di presidente della Repubblica in Austria sia priva di poteri sostanziali, se Hofer venisse eletto sarebbe il primo capo di Stato di estrema destra in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale.