Corriere 28.11.16
Quale accordo è possibile Fra Putin e Trump
risponde Sergio Romano
Ho
letto che per disinnescare il rischio di una riedizione della Guerra
fredda fra l’Occidente e la Russia, sarebbe auspicabile una nuova Yalta.
È d’accordo? Chi dovrebbe partecipare? Con quali obbiettivi? Il neo
eletto presidente degli Stati Uniti potrebbe essere l’interlocutore
ideale, considerando le sue buone intenzioni (relazioni?) con Putin? La
Ue sarebbe in grado di sedersi al tavolo o sarebbe preferibile demandare
il compito alla Germania?
Carmen Bellavista
Cara Signora,
La
«nuova Yalta» è una prospettiva a cui molti guardano con grande
preoccupazione. Ma credo che il termine continui a essere usato in modo
improprio da chi crede che nella residenza estiva degli imperatori
russi, verso la fine della seconda guerra mondiale, le potenze
vincitrici si siano spartite l’Europa e abbiano regalato all’Unione
Sovietica un diritto di dominio sui Paesi dell’Europa centro-orientale
occupati dall’Armata Rossa. La leggenda risale in buona parte al
generale De Gaulle che a Yalta non fu invitato e manifestava così il suo
disappunto.
Nella realtà le cose andarono diversamente. Roosevelt
e Churchill chiesero, e credettero di avere ottenuto, che nei Paesi
dell’Europa centro-orientale, e soprattutto in Polonia, si tenessero non
appena possibile libere elezioni. Ma tutte quelle organizzate sotto gli
occhi dei plenipotenziari sovietici furono vinte da coalizioni dominate
dal partito comunista. Lo spirito di Yalta, se mai fosse esistito, fu
in questo modo palesemente tradito. Ne avemmo la prova quando fra il
1947 e il 1948 assistemmo a un rapido peggioramento dei rapporti con
l’Urss, al blocco di Berlino e, un anno dopo, alla firma del Patto
Atlantico.
Se la elezione di Trump alla Casa Bianca favorirà una
intesa con la Russia, quindi, i problemi in discussione saranno alquanto
diversi. Putin chiederà che le democrazie smettano di contestare
l’annessione della Crimea, interrompano le sanzioni e rinuncino a
ulteriori allargamenti della Nato. Trump chiederà che la Russia smetta
di lanciare segnali minacciosi verso le Repubbliche del Baltico e metta
le redini ai «patrioti» filorussi di quella parte dell’Ucraina
occidentale che si chiamava Novorossija. Su queste basi un accordo è
certamente possibile.
Esiste un’altra area in cui gli Stati Uniti e
la Russia possono giungere a un accordo. Dalla fine della Seconda
guerra mondiale il Mediterraneo è stato un mare prevalentemente
americano in cui i sovietici, tuttavia, erano riusciti a creare una rete
di amicizie e a installarsi in due basi siriane. Gli equilibri sono
destinati a cambiare, ma né gli Stati Uniti né la Russia sono disposti
ad abbandonare tutte le posizioni di cui ancora dispongono. Se
riconosceranno i loro reciproci interessi e se ciascuna delle due
potenze metterà a tacere i propri falchi, un accordo, anche in questo
caso, è possibile. E insieme avranno maggiori possibilità di battere lo
Stato islamico insieme ai suoi molti amici inconfessati. Quanto
all’Europa, cara Signora, la sedia, intorno al tavolo delle trattative,
c’è già: occorre soltanto che gli europei abbiano voglia di occuparla.