venerdì 25 novembre 2016

Corriere 25.11.16
Stop ai negoziati con la Turchia
di Ivo Caizzi

Misure repressive «sproporzionate» del regime del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo il fallito colpo di Stato. L’Europarlamento congela le trattative per l’ingresso di Ankara nella Ue.

BRUXELLES Una risoluzione politica dell’Europarlamento ha chiesto ai 28 governi e alla Commissione europea di congelare temporaneamente i negoziati con la Turchia per l’ingresso nell’Ue. I due partiti della maggioranza, gli europopolari del Ppe e gli eurosocialisti di S&D, appoggiati dai liberali e dai verdi, si sono appellati alle misure repressive «sproporzionate» attuate dal regime del presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo il fallito colpo di Stato. Gli arresti e i licenziamenti sarebbero già oltre 125 mila, includendo militari, insegnanti, magistrati, giornalisti e leader della minoranza curda. Varie fonti ritengono che Erdogan intenda cancellare ogni opposizione.
L’articolo 5 del quadro negoziale con Ankara specifica che «la Commissione europea, in caso di violazione grave e persistente da parte della Turchia dei principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto su cui si fonda l’Unione, di sua iniziativa o su richiesta di un terzo degli Stati membri, raccomanderà di sospendere i negoziati e proporrà le condizioni per la loro eventuale ripresa». Ma il governo di Ankara si è irritato davanti alla risoluzione degli eurodeputati (479 sì, 37 no e 107 astenuti).
Il primo ministro turco Binali Yildirim, ricordando che «i rapporti con l’Ue sono già tesi», ha parlato di «voto senza importanza», replicando quanto detto da Erdogan mercoledì scorso. «Ci aspettiamo che i leader Ue prendano posizione contro questa mancanza di visione — ha aggiunto Yildirim rivolgendosi ai capi di governo —. L’Ue dovrebbe decidere se vuole portare avanti la sua visione per il futuro con o senza la Turchia».
L’Europarlamento ha lasciato aperto il dialogo precisando l’intenzione di tenere Ankara «ancorata» all’Europa. Ha però ammonito a non portare avanti il tentativo di ripristinare la pena di morte, che chiuderebbe automaticamente qualsiasi negoziato con Bruxelles. Da tempo Erdogan ha provocatoriamente ventilato anche un referendum sull’adesione all’Ue. E conta sull’accordo concluso per bloccare sul suo territorio i rifugiati siriani e iracheni diretti principalmente in Germania (in cambio di sei miliardi di fondi Ue), voluto soprattutto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che si recò in Turchia per appoggiare Erdogan durante l’ultima campagna elettorale.
La responsabile Esteri dell’Ue, Federica Mogherini, ha assunto una posizione mediatoria per mantenere aperto il dialogo con Ankara in attesa delle decisioni del Consiglio dei capi di governo, in programma a Bruxelles il 15 e 16 dicembre prossimi .