venerdì 25 novembre 2016

Corriere 25.11.16
Kiev, la carica delle ventenni per sconfiggere i corrotti

A Kiev una ventiquattrenne è stata appena nominata viceministro degli Interni. Mentre una ventitreenne prende la guida della task-force anticorruzione, sotto i riflettori impazienti dell’Unione Europea. Sui social c’è chi plaude al rinnovamento della classe di governo, e chi storce il naso al magro curriculum delle due. Eppure le facce e le radici di Anastasja Deyeva e di Anna Kalynchuck sono simili a quelle di migliaia di giovani. Sono le facce della generazione Maidan, ragazze e ragazzi che hanno vissuto la storia di una piazza diventata sinonimo di rivoluzione. La rivoluzione ha accelerato la storia: la cacciata del presidente filorusso, l’annessione della Crimea, la guerra di secessione nell’Est. E a Kiev? Cosa è rimasto di quella che Alya Shandra, 32 anni, chiamava sul Guardian «la generazione Euromaidan in lotta contro la cleptocrazia post totalitaria»? È rimasto molto. Da un lato «la questione corruzione», al centro delle trattative in corso tra i leader dell’Ue e il sordo governo di Kiev. Dall’altro la generazione Maidan, che intessendo legami con altre capitali dell’Ovest sta (faticosamente) trasformando una città di tre milioni di abitanti in una metropoli europea: cultura, arte, tecnologia, cucina... E anche politica. Anastasja Deyeva diventa la numero due degli Interni, con responsabilità nei dossier sicurezza e polizia. I critici dicono che non ha esperienza. Lei ribatte: «Sono stata assistente di un deputato, ho lavorato per un’impresa svedese nel settore energetico, nel 2015 mi hanno ritenuta idonea per un posto al ministero degli Interni». Sul fronte corruzione, è più facile essere corrotti a 40 anni che a 23. Si spiega così la scelta di chiamare al timone della «squadra repulisti» l’avvocata Anna Kalynchuck? Sarà lei la nuova «zarina delle epurazioni». (m. f.)