venerdì 25 novembre 2016

Corriere 25.11.16
La destra minaccia l’uscita dell’Austria dalla Ue
di Danilo Taino

BERLINO Se l’Europa cercherà una maggiore integrazione, l’Austria terrà un referendum per chiedere ai propri cittadini se vogliono restare nella Ue — ha detto ieri alla Bbc Norbert Hofer, candidato alla presidenza austriaca nelle elezioni che si terranno il 4 dicembre. Non è detto che Hofer vinca; non è detto che se anche vincesse riuscirebbe a imporre la consultazione; e non è detto che, se questa si tenesse, gli austriaci voterebbero per troncare i rapporti con Bruxelles. Ciò nonostante, la minaccia del candidato di estrema destra apre un nuovo, potenziale punto di crisi e chiarisce ulteriormente che spingere verso nuove centralizzazioni nella Ue creerebbe conflitti distruttivi.
Tra due domeniche, nello stesso giorno in cui in Italia si terrà il referendum costituzionale, Hofer sfiderà Alexander Van der Bellen. Il primo, di estrema destra, fa parte del Partito della Libertà (Fpö): nazionalista di ispirazione pangermanica, illiberale nonostante il nome. Van der Bellen è invece un ecologista, ex leader dei Verdi. Si erano già sfidati lo scorso maggio. Nel primo turno delle presidenziali, avevano annientato i partiti storici che hanno dominato la politica austriaca dal dopoguerra, i socialdemocratici e i popolari, ed erano arrivati al ballottaggio. Nella sfida diretta, Van der Bellen era prevalso di meno di 31 mila voti: l’Alta Corte ha però poi annullato questo secondo turno a causa di irregolarità nella conta dei voti effettuati per posta. Il 4 dicembre sarà ripetuto e i sondaggi danno ancora un risultato sul filo di pochi voti.
Qualsiasi sia il verdetto degli austriaci, la minaccia alla Ue avanzata ieri da Hofer avrà effetti consistenti. In Austria, il presidente tradizionalmente non ha poteri. Il candidato di destra, però, ha promesso sorprese e certamente userebbe il suo mandato per influenzare la politica di Vienna. Non potrebbe indire un referendum, potrebbe però manovrare, assieme al suo Fpö, per costringere il governo, oggi una Grande Coalizione tra socialisti e popolari, a convocarlo se, come ha detto alla Bbc , alla Ue fossero dati ulteriori poteri nell’ambito della misure da prendere in risposta alla Brexit. Anche se Hofer non fosse eletto presidente, il consenso popolare che sta raccogliendo renderà impossibile al governo appoggiare misure di maggiore integrazione europea: la richiesta di referendum, in quel caso, diventerebbe difficile da resistere. Oggi, gli austriaci sono favorevoli a rimanere nella Ue — dicono i sondaggi. Sono anche però favorevoli a riportare al livello nazionale una serie di funzioni oggi svolte da Bruxelles...