venerdì 25 novembre 2016

Corriere 25.11.16
Chiama i carabinieri, ci ripensa e dopo 2 ore il marito la uccide
di Federico Berni

Seveso, la donna lo aveva denunciato. Lui è titolare di una farmacia
Seveso Da tempo la compagna, stanca ed esasperata, l’aveva scongiurato di andarsene e tenersi lontano da lei e dai due bimbi piccoli. Lui aveva sì abbandonato la casa ma insisteva. E mercoledì sera ha «approfittato» del compleanno della secondogenita per tornare. Voleva unicamente, così aveva giurato, stare di nuovo insieme alla sua famiglia. Tutto inutile. Tutto tragico. Elisabeth Huyata Quispe, 29enne di origini peruviane, è stata uccisa da Vittorio Vincenzi, 56 anni, che ha messo «tranquilli» i figli (la minore di un anno e il maggiore di tre) nel soggiorno di casa dopo aver dato loro il tablet per distrarsi, s’è spostato in cucina e ha strangolato la compagna.
Epilogo criminale di una relazione in difficoltà da almeno un anno. Abbastanza, secondo la Procura di Monza, per contestare l’aggravante della premeditazione nel reato di omicidio all’uomo, proprietario di una farmacia a Seveso, 23mila abitanti in Brianza, facoltoso, molto conosciuto e adesso in cella a Monza. Col pm Giulia Rizzo, Vincenzi ha preferito non rispondere rendendo solo alcune dichiarazioni spontanee. Si è limitato ad ammettere di aver agito perché «esasperato da quella storia», evocando addirittura presunte «vessazioni» che avrebbe subìto dalla donna, paventando insomma d’essere lui la vittima anziché l’assassino.
Alla base degli ultimi litigi c’erano forse mancati accordi sugli alimenti e sul tempo di «condivisione» con i bambini. L’uomo non viveva più in quella casa. Agli atti c’era una denuncia di stalking presentata dalla vittima a settembre e altre per ingiurie nel 2014. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Seregno e del Nucleo Investigativo di Monza, mercoledì la serata era immediatamente cominciata nel peggiore dei modi. Alle 21.30 risulta un primo intervento dei carabinieri per una lite degenerata nei toni. I militari avevano deciso di allontanare l’uomo ma gli animi si erano rasserenati o quantomeno Elisabeth, anche e soprattutto per non deludere il figlio più grande, aveva acconsentito che l’uomo rimanesse ancora nell’abitazione. Poco prima di mezzanotte s’è consumato il delitto. Vincenzi, dopo aver sbarrato la porta della cucina forse per impedire l’orribile visione della madre strangolata al figlio, ha scritto un generico biglietto di scuse e si è diretto in cima al palazzo di sette piani in piazza Mazzini, davanti alla stazione ferroviaria di Seveso, con l’intenzione, pare, di buttarsi di sotto. I carabinieri l’hanno trovato sulle scale. Aveva presto abbandonato i propositi suicidi. Si era fermato per chiamare un nipote al telefono: «Ho fatto una sciocchezza».