Corriere 18.11.16
Enrico Rossi
«Bersani cerca un giovane Prodi? Non serve un Papa straniero»
intervista di Monica Guerzoni
Enrico
Rossi, per Bersani lei è «troppo mediatore» per essere il Bernie
Sanders (candidato perdente alle primarie dei democratici Usa 2016, ndr)
italiano.
«Il primo a pronunciare la parola che Sanders ha avuto
il coraggio di usare sono stato io nel mio libro, “Rivoluzione
socialista”».
Rossi come Sanders?
«Io sono io, Sanders è
Sanders. Stati Uniti e Italia sono Paesi diversi e c’è anche una
differenza di età, eppure penso di saperlo fare. Anzi, lo vorrei fare».
Prima deve vincere il congresso...
«C’è
bisogno di un congresso che non sia una Leopolda e mi batterò perché
vinca un’area socialista, che nel Pd va ricostruita. Bisogna trovare
qualcuno che sappia rappresentarla e il fatto che io abbia accumulato
esperienza al governo della Toscana dà forza a un ragionamento di
sinistra più radicale».
Speranza è ancora in campo?
«Io sto
in campo. Vado in giro per il Sì al referendum, presento il mio libro e
raccolgo qualche consenso. Insomma, faccio la mia parte aspettando di
presentare la candidatura. Di certo è finito il tempo delle investiture
dall’alto, com’era nel Pci».
Bersani è alla ricerca di un «Belotti» per la sinistra... Lei con il calcio come se la cava?
«Più
che un uomo che va a rete servirebbe un Falcão, che fa gioco di squadra
e lo imposta. Se le derive populiste di destra sono una risposta alla
crisi, la sinistra deve smetterla di riprodurre le divisioni, cercando
di non essere subalterna alla mentalità blairiana e all’austerità».
Se perde il referendum, Renzi può restare?
«Deve
stare attento a non cadere di nuovo nella personalizzazione dicendo “io
non ci sarò”. Governi fino al 2018, senza tentennamenti e con un taglio
europeista».
E il partito?
«Se vince il No dovremmo
sostenere Renzi e preparare il congresso del Pd, con tutto il tempo che
serve a una discussione approfondita».
Il tempo di trovare quel «giovane Prodi» che Bersani sogna?
«Quella fase è chiusa. La soluzione va trovata all’interno, ci mancherebbe fosse un Papa straniero».