mercoledì 2 novembre 2016

Avvenire 01.11.16
Estratto dalla conferenza stampa in aereo al ritorno dal viaggio in Svezia per i 500 anni di Lutero Papa Francesco ha parlato di migranti, donne prete, ecumenismo
di Stefania Falasca


In Svezia la secolarizzazione è molto forte. È un fenomeno che tocca l’Europa. Si stima che in Francia la maggioranza dei cittadini non appartengono a nessuna religione. La secolarizzazione è una fatalità? Di chi è la responsabilità? Dei governi laici o della Chiesa che è timida?
Fatalità no, non credo nelle fatalità. Chi sono i responsabili? Benedetto XVI ha parlato tanto e chiaramente di questo. Quando la fede diventa tiepida si indebolisce la Chiesa. Questo è stato un processo. Quando l’uomo s’ s’impadronisce di Dio per farlo cultura e occupa il posto di Dio creatore. Non è un problema di laicità perché ci vuole una sana laicità. Altra cosa però è un laicismo come quello che ci ha lasciato in eredità l’Illuminismo, che va oltre i limiti e si sente Dio. É necessario invece riprendere una sana autonomia nello sviluppo di cultura e scienza, ma come creature, non sentendosi Dio. Ma i tempi più secolarizzati – pensiamo alla Francia ad esempio – sono quelli della mondanizzazione. Quando i preti erano funzionari di corte, c’era un funzionalismo clericale, mancava la forza del Vangelo. In tempi di secolarizzazione possiamo dire che c'è qualche debolezza nell'evangelizzazione. Il cardinale De Lubac disse che quando la Chiesa entra in questa mondanità spirituale è peggio di quanto è accaduto all’epoca delle corti papali, dei papi corrotti. Gesù quando prega per tutti noi nell'Ultima Cena chiede una cosa al Padre: non di toglierci dal mondo, ma di difenderci dal mondo, dalla mondanità, che è pericolosissima: la mondanizzazione è la secolarizzazione un po' truccata, travestita, un po’ pret-a-porter.