Repubblica Cult 9.10.16
Ma quante leggende nel nome di Shakespeare
di Nadia Fusini
In
questo anno ricco di celebrazioni per il più grande drammaturgo
inglese, morto ormai ben quattrocentro anni fa, e cioè nel 1616, Laurie
Maguire ed Emma Smith, entrambe studiose di Oxford, ci forniscono un
agile libretto, assai utile per chi voglia saperne di più; o, anche, per
chi voglia saperne di meno, nel senso di ripulirsi la testa di molte
false notizie. Miti, appunto, nel senso di fole, però.
Per
esempio, non è vero che Shakespeare odiava sua moglie. Né che fosse
cattolico. Neppure puritano, tuttavia. Né che fosse un plagiario. È vero
invece che aveva un vocabolario se non immenso, assai ricco; ed è stato
un “fabbro di parole”. Ne ha inventate parecchie e la sua varietà
lessicale è memorabile. Come l’epitaffio di Carmiana per Cleopatra:
«lass unparalleled» in cui il monosillabico e assai popolare lass del
Middle English si mescola con una parola di origine latina. È vero che i
ruoli femminili erano interpretati da ragazzi attori. E i sonetti sono
alcuni autobiografici, altri no. Ed è vero che La Tempesta è un addio al
teatro. Anche se non è proprio l’ultima opera del valente teatrante.
Non è vero invece che sappiamo poco della sua vita. Anzi, visti i tempi
in cui è vissuto, i documenti sopravvissuti sono parecchi: sì, è proprio
lui, quel tale William Shakespeare di cui abbiamo il certificato di
battesimo, di matrimonio e di morte — anche perché mantenne i legami con
il suo paese natale. Così è certa la sua data di nascita, con
l’approssimazione di un giorno in più o in meno. Come quella di morte. E
il testamento. Sappiamo senza ombra di dubbio che ebbe tre figli, e
uno, Hamnet, morì all’età di undici anni, nell’agosto del 1596. Freud è
convinto che da lì venisse il nome di Amleto, e la tragedia del lutto
del principe danese avesse origine nel dolore del padre orbo del figlio.
Ma se è così, l’elaborazione del lutto fu lunga, almeno cinque anni
corrono tra i due eventi. Conosciamo chi erano suo padre e sua madre, le
proprietà ereditate e quelle acquisite grazie a una carriera di
successo da un uomo di teatro, differente da altri per il suo carattere
riservato e prudente.
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30 GRANDI MITI...
di Laurie Maguire ed Emma Smith
OBARRAO, TRAD. DI P. FERRARI, PAGG. 348, EURO 18