venerdì 7 ottobre 2016

Repubblica 7.10.16
 “Ma la natura è matrigna meglio la medicina”
L’intervista. Carlo Flamigni, esperto di bioetica
intervista di E. N.

ROMA. È la scienza a fare in modo che coppie che un tempo sarebbero rimaste senza figli possano oggi formare la loro famiglia. Nonostante la natura, che certamente non li avrebbe favoriti nel percorso evolutivo. «La natura è ingrata e malvagia – attacca Carlo Flamigni, padre dei figli in provetta e membro del Comitato nazionale di Bioetica – e se dovessimo darle retta non dovremmo neppure prendere gli antibiotici».
C’è un diritto del nascituro, per esempio a non nascere sterile?
«Cambia a seconda del momento storico. E da chi stabilisce le regole della scienza. Non c’è neanche il diritto dei figli a conoscere le proprie origini. Ha mai chiesto ai suoi genitori se davvero la volevano o se si era soltanto rotto il preservativo? E perché non lo ha fatto? Perché oggi la genitorialità è multipla, importa che i genitori si occupino dei figli, che siano responsabili della loro vita. Chi se ne frega di chi è lo spermatozoo».
La procreazione assistita ha cambiato anche il concetto di genitorialità?
«Ma no, non è la procreazione assistita a cambiare le regole. È che le regole morali di oggi non sono uguali a quelle di ieri. E in futuro saranno ancora diverse. Non c’è una morale scritta. Ma è dettata dal senso comune. Che si modifica, come la scienza. Oggi sta arrivando l’utero artificiale, si congelano gli ovociti da giovani quando i difetti genetici non sono ancora espressi per poter fare i figli più tardi. Sono questioni che vanno al di là della morale scritta in alto da chissà chi».