Repubblica 7.10.16
Così i figli nati in provetta ereditano l’infertilità dei padri
“Per loro difficile procreare” Uno studio dimostra che hanno gli stessi problemi dei papà
Solo il 30 per cento degli europei ha una quantità ottimale di spermatozoi
Scegliendo lo spermatozoo migliore gli uomini infertili diventano padri
di Elvira Naselli
ROMA.
Avranno le stesse difficoltà dei genitori a procreare. Parliamo dei
figli della fecondazione assistita. E a prevedere la sorte di migliaia
di maschi nati grazie alla cosiddetta tecnica Icsi è la prima indagine
mai fatta sul destino sanitario di ragazzi che oggi hanno dai 18 anni in
su, concepiti tra il 1992 e il 1996 grazie all’iniezione di un singolo
spermatozoo di papà nell’ovulo della futura mamma. La tecnica Icsi serve
a trattare l’infertilità maschile grave poiché consente di scegliere –
tra i pochi buoni per procreare – proprio lo spermatozoo di migliore
qualità. Oggi quei bambini classe 90 sono giovani uomini, e i
ricercatori del centro di Genetica Medica dell’università belga di
Ziekenhuis hanno deciso di studiarli. Pubblicando i risultati su Human
Reproduction.
Sotto il microscopio, il seme di 54 ragazzi tra 18 e
22 anni confrontato con quello di un gruppo di coetanei concepiti
naturalmente. Il risultato è che i figli della provetta hanno uno sperma
per diverse ragioni inefficiente. Come se l’infertilità dei genitori,
causata spesso da fattori genetici, fosse stata ereditata.
Cosa
non sorprendente per i genetisti, ma mai dimostrata. Quando questi
ragazzi furono concepiti – infatti - i medici avvisarono i genitori
della possibilità che l’infertilità passasse anche ai figli, ma nessuna
coppia si tirò indietro. Per il desiderio di avere un bambino e, dissero
ai medici, perché pensavano che, se fosse accaduto, la medicina avrebbe
potuto aiutare anche il figlio come aveva aiutato il padre.
«Questi
primi risultati – ha spiegato André Van Steirteghem, uno degli autori
dello studio – indicano che un certo livello di difficoltà a procreare è
stato trasmesso ai figli. Ma dalle caratteristiche del seme del futuro
padre i medici non erano in grado di prevedere se i ragazzi sarebbero
stati infertili. Perché, oltre a quelle genetiche, possono esserci altre
cause».
Il fatto è che la fertilità maschile è in drastico calo:
solo il 30% degli europei ha una qualità ottimale degli spermatozoi. I
motivi sono tanti. «Una causa è certamente genetica – spiega Carlo
Foresta, endocrinologo e andrologo dell’università di Padova – ma
conosciamo soltanto alcuni dei geni responsabili della minore produzione
di spermatozoi. Spesso abbiamo altre ragioni: infezioni, malformazioni,
squilibri ormonali». Molte volte sono cause trattabili. Ma la tendenza è
quella di bypassare tutto e procedere con la Icsi pur se sarebbe
possibile, forse, farne a meno. Anche perché – riflette Antonio Novelli,
responsabile del laboratorio di Genetica Medica dell’ospedale Bambino
Gesù di Roma - la faccenda della fertilità umana è assai complicata, e
coinvolge il modo in cui i geni si interfacciano con l’ambiente. Tanto
che l’inquinamento ambientale è una delle cause della difficoltà dei
maschi a fare figli.
Insomma, suggeriscono gli esperti, la
fecondazione assistita è una materia da maneggiare con cautela. A
partire dalla Icsi «che però oggi si usa anche se non servirebbe»,
commenta il ginecologo Andrea Borini. In Italia – precisa Giulia
Scaravelli, direttrice del registro Pma dell’Iss - la percentuale è
molto alta. Ma le cose non vanno diversamente nel resto d’Europa.