Repubblica 31.10.16
Leopolda e duelli tv, cambia la campagna verso il referendum
Renzi ridimensiona la kermesse fiorentina che parte venerdì
Il guru Messina: un’altra manifestazione prima del 4 dicembre
di Goffredo De Marchis
ROMA.
Cambierà la Leopolda, il prossimo week end, e per un attimo si era
pensato persino di annullarla. Comunque sarà ridimensionata., nella sua
parte scenografica. Sono state cancellate tutte le iniziative di
campagna referendaria e verranno ripristinate solo dopo aver sistemato i
meccanismi dell’emergenza.
Chi ha parlato con Matteo Renzi, ieri,
lo ha sentito molto preoccupato, colpito dalle immagini e dalle notizie
che arrivano dai luoghi terremotati e agitato per la sorte degli
sfollati che ora sono diventati un problema con numeri enormi.
Il
premier doveva andare a casa due giorni, per il ponte. Anche il ritorno a
Pontassieve è stato annullato. Ma cambia tutta l’agenda in vista del
referendum. Per la natura delle questioni che riguardano le aree
colpite, per il clima che c’è nel Paese, per il rispetto che si deve a
chi ha perso tutto. Già ieri mattina Renzi ha sentito i suoi
collaboratori più stretti, quelli con cui da anni organizza
l’appuntamento di Firenze alla Stazione Leopolda, luogo simbolo del
renzismo. «Dobbiamo rivoluzionare l’evento. Cambiare la scaletta». Ci
sentiamo domani, cioè oggi, è stato il suo congedo. Non potrà essere il
solito happening con i video, i testimonial, la musica, a metà strada
tra il convegno politico e la festa. Sarà un’altra cosa, con un tono
completamente diverso perché il sisma assume i contorni di una tragedia
sempre più grande, in un territorio ancora più grande e non è finita
dopo il 24 agosto, il giorno della scossa ad Amatrice, Arquata e
Accumoli. La suggestione di rinviare la Leopolda si è affacciata nelle
stanze di Palazzo Chigi, soprattutto nei minuti che hanno seguito la
“botta” delle 7,41 . Per il momento il rinvio è escluso ma i danni in
termini materiali e sulla vita degli sfollati sono ancora da valutare. I
commenti sulla manifestazione di Piazza del Popolo, le polemiche sulle
presenze (meno delle previsioni), sui costi alti (1 milione secondo
alcuni calcoli) e le critiche della minoranza sono passati in secondo
piano.
Se in qualche modo la situazione tornerà alla normalità e
alla messa al sicuro delle popolazioni terremotate, Renzi riprenderà la
sua campagna per il 4 dicembre. Prende in considerazione solo tre
scontri televisivi, se i competitor sono disponibili: Grillo (solo lui,
né Di Maio né Di Battista), Berlusconi e D’Alema. Ma come cambierà il
suo atteggiamento? La rivoluzione della Leopolda è già un segnale che va
ricalibrato il messaggio e il tono della sfida a i sostenitori del No. A
Palazzo Chigi non prendono in considerazione l’ipotesi di Pierluigi
Castagnetti su un rinvio delle urne per la riforma costituzionale. Ma
non si nascondono che proprio nell’ultimo mese, quello decisivo per il
risultato finale, si dovrà trovare un linguaggio e un messaggio nuovi
per affrontare la battaglia referendaria. Lo spin doctor americano Jim
Messina ha suggerito un’altra manifestazione del Pd a ridosso del voto.
Un’idea che convince Renzi, ma adesso si pone il tema di come
organizzarla, con quale parola d’ordine.