Repubblica 27.10.16
Paolo Messina / Istituto Geologia Ambientale Cnr
“Non è un fenomeno straordinario, è sempre successo. Solo che ce ne dimentichiamo e ripetiamo gli errori”
“Pericoli sottovalutati costruire case sicure è l’unica cosa da fare”
intervista di Luca Fraioli
ROMA.
«Convivo con i terremoti, ma sentire il pavimento oscillare non è mai
simpatico». Paolo Messina, direttore dell’Istituto di geologia
ambientale e geoingegneria del Cnr, ieri sera era nella sua casa di Roma
quando c’è stata la seconda scossa, quella più forte. Era appena
rientrato da Rieti dove aveva partecipato a un incontro sul sisma del 24
agosto. «Nella capitale le vibrazioni arrivano attutite. Ma mi trovavo a
L’Aquila la notte del 6 aprile 2009 e lì ho imparato cosa significa
trovarsi vicino all’epicentro».
L’Aquila, Amatrice, ora le Marche. Cosa sta succedendo sotto i nostri piedi?
«Nell’Italia
centrale ci sono faglie che si muovono e che possono provocare
terremoti anche molto distruttivi, come abbiamo visto. Ma dobbiamo
capire che non stiamo assistendo a un fenomeno straordinario, è sempre
successo. Solo che gli esseri umani tendono a dimenticare certe cose e a
ripetere gli stessi errori».
Per esempio?
«Si sottovaluta
il pericolo sismico mentre si dovrebbe imparare a conviverci. E
sopratutto non ci si pone il problema di un patrimonio edilizio
inadeguato. Chi compra un’auto si premura che sia dotata di airbag e
abs, ma quando si costruisce o ristruttura un casa spesso si preferisce
risparmiare piuttosto che investire in sicurezza». Mettere in regola
tutti gli edifici nelle zone a rischio d’Italia sembra però un’impresa
economicamente improba.
«E invece, gradualmente, va portata a
termine. Perché rischiamo, dopo eventi come quelli di queste ore, di
dover pagare prezzi ancora più alti. E comunque, costruire case a prova
di terremoto è l’unica arma che abbiamo».
Tornando alla geologia, cosa è successo ieri sera nelle viscere della Terra?
«A
poche ore di distanza possiamo fare solo ipotesi: probabilmente si è
mosso il ramo settentrionale della stessa faglia che ha generato il
terremoto dell’agosto scorso ad Amatrice».
E ora cosa accadrà?
«Non
si possono fare previsioni. Ma dopo le scosse più forti la faglia
cercherà un nuovo equilibrio, probabilmente attraverso uno sciame
sismico di assestamento ».
Cosa consiglia a chi ha lasciato le case nella notte?
«Di
rimanere, nelle prime ore, in spazi aperti. Gli edifici sono stati
indeboliti dalle due forti scosse di ieri sera e anche una debole scossa
di assestamento potrebbe provocare crolli pericolosi».