Repubblica 23.10.16
La piazza
Scontri A Palermo
La polizia ha caricato ieri il corteo degli studenti che protestavano contro Renzi nel capoluogo siciliano
PALERMO.
«Le modifiche della Costituzione non sono il nostro traguardo. Ma un
punto di partenza per dire in Europa e nel mondo che l’Italia è più
semplice. E per dire che pure nell’Ue servono le riforme strutturali ».
Matteo Renzi sceglie Trapani, una delle città di frontiera del Vecchio
continente, per lanciare un messaggio a Bruxelles e agli avversari
interni del Pd: il premier auspica il Sì anche per chiedere che l’Unione
cambi. Lo dice nel corso di una delle quattro tappe del suo tour
frenetico in una Sicilia ritenuta una delle regioni-chiave per il
successo al referendum. Perché da queste parti, secondo i sondaggi che
lo stesso Renzi cita, il No è in vantaggio. «Se vinciamo qui, ce la
facciamo», è la premessa formulata davanti a un gruppo di deputati dem
venerdì notte. E il viaggio del presidente del consiglio fra Palermo,
Trapani, Taormina e Messina è segnato dall’impegno per sgravi sulle
assunzioni in legge di stabilità, per nuove infrastrutture (778 milioni
in riva allo Stretto per il “patto per lo sviluppo”), per un G7 di
maggio che sarà «un’occasione per cancellare gli stereotipi sulla
mafia». Un viaggio segnato anche dai disordini: nel capoluogo un gruppo
di studenti (e anche qualche docente) ha tentato di forzare il cordone
di polizia ed è stato respinto a manganellate. Le contestazioni sono
proseguite in modo minore a Trapani e Messina.