giovedì 20 ottobre 2016

Repubblica 20.10.16
Ormai non ci salvano neanche gli stranieri
di Alessandro Rosina

LA COMPONENTE straniera sul totale dei nati in Italia è aumentata continuamente dagli anni Novanta in poi, fino ad arrivare a toccare quasi gli 80 mila bambini attorno al 2011. Negli anni più recenti la crescita si è prima congelata e poi convertita in discesa. Nel 2015 le nascite straniere sono state poco più di 72 mila, con un’incidenza inferiore al 15 per cento. La crisi ha ridotto gli ingressi per lavoro e la permanenza di immigrati sul territorio nazionale, ma la stessa propensione riproduttiva degli stranieri residenti si è sensibilmente ridotta. Il numero medio di figli delle donne di cittadinanza diversa da quella italiana, stimato sopra 2,5 prima della crisi, è sceso a meno di due figli. Questo significa che anche per gli stranieri la fecondità si sta inabissando sotto i livelli di equilibrio generazionale. In parte questo lo si deve a ben noti meccanismi che portano la popolazione immigrata a somigliare nel tempo sempre più alla popolazione autoctona. Ma è evidente che le carenze di welfare e le specifiche difficoltà che incontrano i giovani e le coppie italiane non possono non farsi sentire anche sugli immigrati, nonostante arrivino spesso da contesti con preferenze di fecondità più elevate.