Repubblica 1.10.16
Ma tra i grillini scatta la rivolta “La sindaca presto al capolinea”
di Annalisa Cuzzocrea
ROMA.
A dare la misura di quanto sia duro lo scontro interno ai 5 stelle
sulla giunta romana, basta ascoltare le conversazioni di chi non plaude
pubblicamente alle nuove scelte di Virginia Raggi. «Balleremo presto sul
suo cadavere», dice - metaforicamente - un deputato infuriato per
nomine che considera «al di là del bene e del male». Il fedelissimo
Andrea Mazzillo nominato assessore al Bilancio? «Non ne so nulla, forse
dovreste chiedere allo studio Sammarco», risponde un esponente di
primissimo piano davanti alla promessa del taccuino chiuso. E aggiunge,
riesumando anche il caso dell’indagine su Paola Muraro: «Non vedo
conflitto di interessi più grande che avere un assessore ai rifiuti
indagato per una vicenda inerente al traffico di rifiuti. Non voglio
pensare alla malafede, quindi mi limito a evidenziare una stupefacente
ingenuità».
Il tweet con cui Beppe Grillo chiedeva silenzio sulle
vicende della capitale è vissuto da tutti, più che come un consiglio,
come una minaccia. Il post con cui il capo politico si è affrettato a
dire buon lavoro ai due nuovi assessori e a riconfermare la fiducia alla
sindaca è la certificazione che la linea sposata è quella di Luigi Di
Maio e Alessandro Di Battista. Non a caso, gli unici a parlare
pubblicamente - e con favore dell’accelerazione di ieri. Oltre a quel
David Borrelli che è stato un grande sponsor della scelta di Massimo
Colomban e che - tra gli europarlamentari - è quello che ha sempre
tenuto i rapporti con i piccoli imprenditori di Confapri.
Per
questo, nessuno ha il coraggio di firmare le cose che dice sottovoce.
L’imprenditore trevigiano alle Partecipate? «Un’ottima mossa per
coprirsi le spalle», spiega un senatore fedele a Di Maio: «È legato a
Davide Casaleggio. Virginia è stata furba».
Gli umori sono questi.
«È ingiustificabile non riuscire a governare Roma. Altro che poteri
forti. Siamo vittime di noi stessi», dice un parlamentare di prima
linea. Mentre l’europaramentare Fabio Massimo Castaldo - ex esponente di
quel minidirettorio che avrebbe dovuto coadiuvare il lavoro della
sindaca - si nasconde dietro a un vago: «Seguo da distanza siderale e ne
sono felice». E in Campidoglio, il capogruppo dei 5 stelle Paolo
Ferrara, di Ostia come il prescelto Andrea Mazzillo, fa una sfuriata
memorabile davanti ad altri consiglieri, per poi negare tutto su
Facebook e dire che no, lui e il nuovo assessore al Bilancio hanno
lavorato insieme, sono amici. Nonostante le critiche verso Mazzillo
fossero venute già fuori più volte, perché è un militante considerato
impuro per i suoi trascorsi in una lista del 2006 a favore di Veltroni e
per la sua successiva vicinanza alla lista Marchini. E perché al suo
attivo nel Movimento ha semplicemente il ruolo di mandatario per la
campagna elettorale di Virginia Raggi (faceva quadrare i conti del
comitato elettorale). Ma soprattutto, a Mazzillo era stato rimproverato
lo stipendio di 90mila euro che la sindaca gli aveva concesso come
coordinatore del suo staff. Uno di quei compensi che Virginia Raggi
aveva promesso di tagliare, come quello del capo della segreteria
Salvatore Romeo. Tagli che però non sono ancora arrivati.
Tutto
questo - ovviamente non si deve sapere. Virginia Raggi ha pubblicato una
foto che la vede sorridente con il ragioniere generale del Campidoglio
Stefano Fermante. Nega così che abbia lasciato il suo incarico, anche se
- chi ha parlato con lei - rivela: «È una sceneggiata, Virginia sa che è
stato lui a far venir fuori la notizia creando un clima di guerra. Lo
sostituiremo presto». Non bastano quindi le foto in posa a smentire un
clima di sfiducia che costringe la sindaca a rifugiarsi sui tetti per
parlare tranquilla. E che dal Campidoglio è arrivato a contagiare gli
stessi vertici del Movimento. Oggi 4 esponenti del direttorio - Di
Battista non andrà - saranno a un’iniziativa comune a Mirandola, in
Emilia. E lì potrebbero venire a sapere del prossimo scossone in arrivo:
l’addio definitivo ai 5 stelle del sindaco di Parma Federico
Pizzarotti, che potrebbe arrivare già all’inizio della prossima
settimana.