Repubblica 17.10.16
Renzi: l’opposizione non può dire no
ROMA.
« Come fanno le opposizioni a votare no all’aumento dei soldi sulla
sanità, alla cancellazione di Equitalia, all’aumento dei soldi per la
scuola, all’aumento delle pensioni? Non si può sempre dire no. Io spero,
penso e credo che quando arriveremo in Parlamento si possa discutere
sui singoli punti e anche le opposizioni diano il loro consenso almeno
sulla sanità e sulle pensioni».
Matteo Renzi sfida le opposizioni -
e anche la Commissione europea - il giorno dopo la legge di bilancio
salita da 24,5 a a 27 miliardi e alla quale si è aggiunto un decreto che
prevede appunto la rottamazione di Equitalia.
Parlando ieri sera
al Tg1 Renzi aggiunge di non temere nemmeno i rilievi di Bruxelles su un
deficit italiano che alla luce delle ultime cifre salirà al 2,3% del
Pil, una percentuale fuori da ogni accordo con l’Europa. «Sono curioso
di capire quali rilievi saranno - dice il premier - vogliono discutere
delle nostre spese per l’immigrazione? Inizino a darci una mano loro,
visto che stanno prevalendo gli egoismi e non la solidarietà».
Renzi
rivendica anche che la legge di bilancio cerca di «restituire un po’ di
risorse ai cittadini», dopo anni in cui «i politici prendevano i
soldi». «Ci sono 2 miliardi di euro in più per la sanità; più soldi per
le pensioni, 7 miliardi in tre anni; si dice basta con il meccanismo
assurdo di Equitalia, giusto pagare tasse ma non si può pensare che il
fisco faccia i soldi con gli interessi vessatori», è la lista delle
misure prese, ricordando anche «le misure per la competitività, purché
gli imprenditori i soldi li mettano in azienda, non in tasca».
Ma
proprio la distribuzione di risorse a svariate categorie, ad un mese e
mezzo dal referendum sulla riforma costituzionale, suscita severi
giudizi delle opposizioni a sinistra e a destra. La legge di bilancio è
«un ottimo pacchetto elettorale, ma una manovra di galleggiamento per
l’economia italiana», sostiene Stefano Fassina di Sinistra Italiana. «Il
coraggio della paura - sottolinea Fassina - La paura di perdere il
referendum costituzionale fa trovare a Renzi il coraggio di superare i
vincoli del fiscal compact. Meglio tardi che mai».
All’attacco
anche Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: «La
legge di bilancio appare tutta in deficit, con entrate totalmente
aleatorie, figlie di condoni e di una voluntary disclosure che molto si
avvicina al riciclaggio legalizzato. Il resto sono tutte mance più o
meno clientelari che suonano bene solo per accalappiare consenso ai fini
del referendum».