Repubblica 17.10.16
Il catalogo della stupidità secondo Odifreddi
Il matematico scrive un dizionario polemico in 277 voci
Tra i bersagli: religione, idealismo, Sanremo e politicamente corretto
di Marino Niola
«Due
cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana », diceva Einstein,
«ma sull’universo ho ancora dei dubbi». E, se l’accostamento non suona
irriverente, non aveva dubbi nemmeno Frank Zappa che considerava la
stupidità la «vera sostanza costitutiva dell’universo». Una materia
gassosa, insidiosa e perniciosa che può manifestarsi anche
nell’individuo più sano di mente. Ovviamente a sua insaputa. Perché
«nessuno domina completamente la stupidità, propria e altrui». Ed è
maledettamente più facile riconoscerla negli altri che in noi. A dirlo è
Piergiorgio Odifreddi che, a questa sorta di seconda natura dell’umano,
dedica un libro graffiante e divertente, appena uscito da Rizzoli. Un
Dizionario della stupidità, in 277 voci, da Abitudini a Zichichi,
passando per Abramo che all’autore appare fortemente sospetto di
stupidità se non altro perché le Religioni degli Ebrei e degli Arabi lo
considerano il proprio progenitore.
Questa bordata di avvertimento
è sufficiente a dar l’idea del mood irriverente. Ricco di paradossi,
nonsense, trappole sillogistiche, calembour voltairiani. Insomma
spiazzanti “odifreddure”. Che non risparmiano nessuna espressione della
stupidità, tantomeno quella che, come diceva Sciascia e prima di lui
Musil, si maschera da intelligenza. Religioni, Superstizioni e Credenze,
in primis, e poi tutti i loro corollari. L’Anima, la Metafisica, le
Apparizioni, gli Oroscopi, gli Extraterrestri, il Paranormale, i
Miracoli, la Numerologia. E la Teologia, definita, sulla scia di Borges,
«un ramo della letteratura fantastica».
Ma anche il Politicamente
corretto, che è un bersaglio mobile di questo testo. Anche perché si
annida nei luoghi più impensati. Nelle Quote rosa, cui Odifreddi dedica
una voce esilarante, come nell’Arte moderna, divisa tra «cretini pieni
di idee» e «cretini pieni di soldi». Ma anche nell’Università, dove la
stupidità si è eretta a sistema con il meccanismo dei crediti, «effetto
delle stupide riforme degli anni ‘90». E soprattutto in quelle che
l’autore definisce Scienziaggini. Che i ciarlatani di cui pullula il web
eruttano senza sosta. Dalla demonizzazione dei Vaccini alla lettura del
pensiero, dalla comunicazione con gli Spiriti a Scientology. Che
Odifreddi mette sullo stesso piano della Psicanalisi e della Religione.
Non ne esce indenne nemmeno Papa Francesco che dissimulerebbe con
astuzia gesuitica un oscurantismo di fondo. Ma se la Metafisica piange,
la filosofia non ride. Il rasoio del matematico, affilato almeno quanto
quello di Ockham, fa a fettine l’idealismo di Platone, definito uno
stupido quando scrive il Parmenide, poi rinsavito per strada, come
rivela il Sofista.
Il contrario di Pascal, intelligentissimo a 16
anni, quando dimostra teoremi meravigliosi e instupidito a 31, quando
invoca il Dio di Giacobbe contro quello dei sapienti. E con lui Tolstoj,
che dalla vertiginosa lucidità di Guerra e pace piomba in una vuota
ricerca spirituale e sforzandosi di diventare un santone finisce per
diventare semplicemente un matto. Ma ce n’è anche per Croce e Gentile,
rei di stupidità idealista e di sottovalutazione della scienza, che
sarebbero all’origine dell’analfabetismo scientifico che ancora affligge
il nostro paese. E se scudisciate di questa portata si abbattono sui
totem della nostra cultura, si possono immaginare le sferzate che
piombano su rituali nazionalpopolari come Sanremo, dove «le scemenze
sono di casa sin dalla prima edizione, quando ancora la televisione non
c’era ». Insomma, Odifreddi ha una parola buona per tutti.
DIZIONARIO DELLA STUPIDITÀ di Piergiorgio Odifreddi Rizzoli Pagg. 378, euro 18