lunedì 17 ottobre 2016

Repubblica 17.10.16
Quelle cupole volute da Putin che oscurano la Tour Eiffel
La nuova chiesa ortodossa rivoluziona lo skyline di Parigi
di Anais Ginori

PARIGI NELLO skyline di Parigi sono spuntate cinque cupole dorate a forma di bulbo. Tra gli Invalides e la Tour Eiffel sta per essere aperto il nuovo “centro spirituale ortodosso russo”, composto da una scuola elementare, uno spazio per mostre, una zona ristoro e soprattutto la cattedrale “Sainte-Thérèse”, chiesa che svetta fino a 37 metri di altezza. Quando si è cominciato a parlare del cantiere, l’ex ministro della Cultura Frédéric Mitterrand aveva soprannominato la chiesa “Santa Vladimir”. Il progetto infatti è stato fortemente voluto dal presidente russo, che ha fatto pressioni per ottenere i permessi, investendo oltre 170 milioni di euro.
Eppure Putin non sarà all’inaugurazione. La crisi diplomatica in corso con Parigi sulla guerra in Siria, ha provocato la cancellazione della visita prevista mercoledì. È solo l’ultimo colpo di scena in questo cantiere tormentato, iniziato nel 2007. Nel tentativo di ricucire i rapporti con Mosca, Nicolas Sarkozy autorizza la vendita alla Russia di un terreno di 4mila metri quadrati in uno dei quartieri più esclusivi della capitale. Ma l’architetto scelto da Mosca, lo spagnolo di origine russa Manuel Nunez Yanowsky, viene bocciato dall’allora sindaco Bertrand Delanoë. «Un pastiche ostentatorio» dice il dirigente socialista per spiegare il suo niet. Tra i bulbi e una gigantesca copertura sul tetto che rappresenta il velo della Madre di Dio, la Tour Eiffel rischia di essere oscurata nello skyline. Inaccettabile per le autorità francesi.
Putin non abbandona, e ripiega su un architetto francese amico della Russia, Jean-Michel Wilmotte, che ha già lavorato alla riqualificazione delle periferie di Mosca. Il nuovo progetto fa alcuni accorgimenti: l’altezza delle cupole viene diminuita, la doratura è opaca, meno scintillante, e le mura sono fatte in pietra di Borgogna, materiale tipico nei monumenti parigini. Lo stile è meno esibito, ispirato alla cattedrale della Dormizione di Mosca. La sindaca Anne Hidalgo si convince anche perché il patriarcato di Mosca, minoritario nella capitale rispetto a quello di Constantinopoli, è costretto a radunare i suoi fedeli in una sorta di garage. I diplomatici lavorano dietro le quinte. Alla fine, François Hollande cede, non prima di aver chiesto di installare nel perimetro un sistema per bloccare eventuali sistemi di spionaggio. I servizi segreti hanno infatti allertato l’Eliseo sulla possibilità che il centro culturale russo a pochi passi da molti palazzi del potere possa avere funzioni meno ufficiali. Il cantiere è sbloccato, ma sorge un nuovo ostacolo imprevisto. La giustizia francese decide di sequestrare l’opera nell’ambito del processo contro Mosca vinto dall’oligarca Mikhael Khodorkovski. Nuovo braccio di ferro legale. Un anno fa il tribunale dà l’ultimo via libera. Putin riesce ad avere la sua “Santa Vladimir” nel cuore dell’Europa. E pazienza se l’inaugurazione cade in uno dei peggiori momenti delle relazioni tra Mosca e l’Occidente: lo stile neobizantino ha conquistato il cielo di Parigi.