venerdì 14 ottobre 2016

La Stampa 14.10.16
Eutanasia estesa in Olanda a chi ha “completato la vita”
La proposta del governo al Parlamento anche se non si è malati
di Marco Bresolin

Decidere di farla finita semplicemente perché si ritiene di aver «compiuto» il senso della propria vita. Assistiti dallo Stato nel cammino verso quella che spesso viene definita «dolce morte». Sembra incredibile e la questione è inevitabilmente destinata a sollevare polemiche o quantomeno un acceso dibattito, ma in Olanda la pratica potrebbe presto diventare realtà. Lo vuole il governo, visto che due ministri (Salute e Giustizia) hanno sottoposto al Parlamento una proposta di legge per estendere il campo di applicazione dell’eutanasia. Non servirà avere una malattia incurabile per giustificare il desiderio di farla finita «legalmente», potrà farlo anche chi è in buone condizioni di salute. Ma non riesce più a trovare una giustificazione alla propria esistenza.
Nella lettera spedita ai parlamentari, i due esponenti del governo scrivono che il sentimento di «vita compiuta è diffuso spesso tra gli anziani» ed è a loro, in particolare, che la proposta di legge sarà riservata. Soprattutto a quelli che non riescono ad essere autosufficienti. Ma non è stato precisato alcun limite di età. Perché non è solo una questione anagrafica. Nella proposta, i ministri parlano in generale delle persone che «non riescono più a dare un senso alla propria vita, vivono male la loro perdita di indipendenza, hanno un sentimento di solitudine, sorto magari dopo la perdita di un parente». E soprattutto, scrivono, «hanno bisogno di aiuto per mettere fine alla propria vita». Se non hanno i mezzi e la forza per suicidarsi perché anziani e deboli, questo il senso della proposta, lo Stato deve permettere loro di farlo fornendo tutta l’assistenza necessaria. Il dibattito pubblico olandese ieri si è acceso e la ministra della Salute, Edith Schippers, è dovuta andare in tv per spiegare che non si tratterà di «morte su ordinazione», ma servirà «un processo coscienzioso» per ogni caso che verrà esaminato.
Per ottenere il via libera dovranno verificarsi delle «rigide condizioni» ed essere rispettati dei «precisi criteri» per permettere un fine vita «degno». Lo Stato fornirà «un assistente alla morte», un addetto con una formazione specifica anche in campo medico che dovrà prima di tutto verificare se il desiderio di morire può essere spento con un trattamento. Dopodiché la procedura dovrà essere valutata da una commissione ad hoc.
Succede così anche per l’eutanasia «classica», che in Olanda è in vigore dal 2002. Per ottenere l’autorizzazione, oggi è necessario che la sofferenza per il paziente sia «insopportabile e senza prospettive di miglioramento». Criteri che vengono spesso applicati con una certa elasticità: anche demenza e altre malattie mentali vengono classificate come «insopportabili». I numeri sono in crescita: lo scorso anno in Olanda sono stati registrati 5.516 casi di eutanasia (nel 2010 erano solo 3.136), pari al 3,9% del totale dei decessi nel Paese. Nel 70% dei casi la persona era malata di cancro, mentre il 3% soffriva di malattie mentali.
In Olanda l’eutanasia è legale anche per i minorenni, ma solo per i neonati e per chi ha già compiuto 12 anni. Meno di un mese fa in Belgio, che non ha limiti per l’applicazione sui minori, è stato registrato il primo caso di eutanasia su un minorenne.