La Stampa 9.10.16
Polemica
Il card. Fossati e gli ebrei “turbolenti”
di R. C.
Botta
e risposta tra L’Osservatore Romano e Giulietta Weisz, dopo che La
Stampa ha riferito venerdì del ritrovamento, da parte della
ricercatrice, di una lettera del 1946 in cui card. Fossati, arcivescovo
di Torino, rispediva al Vaticano un assegno di 100 mila lire per gli
ebrei del campo profughi di Grugliasco, perché «soggetti turbolenti» e
di dubbia moralità. Ieri la lunga risposta del giornale della Santa
Sede, a firma di Sergio Pagano, secondo cui la ricercatrice non si
sarebbe mai recata negli archivi vaticani, mentre il card. Fossati dopo
le leggi razziali del ’38 avrebbe manifestato «un atteggiamento di
aperto appoggio agli ebrei».
«Non mi sono inventata nulla»,
contro-replica la Weisz. «Le parole del card. Fossati, anche quando
riportate, verso gli ebrei reduci dai campi di sterminio nazista, sono
sprezzanti e inaccettabili. Dalla lettura dell’articolo di Sergio Pagano
si evince che nessuno smentisce il contenuto della lettera, a
disposizione di tutti coloro che la volessero leggere presso gli Archivi
della Curia di Torino (faldone 14.14.84/A, fascicolo Unrra). E
personalmente resto dell’opinione che l’arcivescovo Fossati,
trascrivendo le parole della crocerossina «ottima cristiana» - «Parrebbe
che dalla strage degli ebrei siano sopravvissuti i meno degni:
ungheresi e rumeni poi sono i più cattivi» - ne ha condiviso il
contenuto. Mio padre era un ebreo ungherese e sicuramente è stato degno
di vivere, e io sono orgogliosa di lui, come sicuramente tutti i suoi
pazienti curati in 50 anni di professione medica».