mercoledì 5 ottobre 2016

La Stampa 5.10.16
“Non c’era nessuno per fare l’assessore al Bilancio a Roma”
Parla Mazzillo, scelto da Raggi dopo dimissioni e rifiuti
intervista di Federico Capurso

L’uomo più ricercato di Roma è sempre stato lì dove tutti potevano vederlo. Andrea Mazzillo, nuovo assessore al Bilancio, da mesi tra i più vicini a Virginia Raggi, eppure invisibile agli occhi della stessa sindaca, intenta a inseguire altri candidati. Poi, improvvisamente, la provvidenza gli getta un riflettore addosso e lo chiama a salvare i conti capitolini. E così, allo stesso modo, mentre i suoi colleghi assessori entrano in sordina in Comune da entrate secondarie per sfuggire ai giornalisti, lui pranza in terrazza tra turisti e dipendenti comunali, nessuno lo nota.
Si è già messo al lavoro sul bilancio di Roma?
«Oggi (ieri, ndr) è il mio compleanno».
Le pesano le accuse di essere stato scelto come ripiego?
«Abbiamo deciso insieme alla sindaca che sarebbe stato meglio cercare qualcuno all’interno del Campidoglio. Non è stata una scelta di ripiego».
Quindi era stato preso in considerazione già da tempo come possibile assessore?
«No, dopo un mese di ricerca abbiamo preso questa decisione. Ci siamo resi conto che scegliere una persona esterna era diventata una questione troppo delicata».
Così, è arrivata una nomina interna. Ma un dogma cinque stelle non era il doversi basare sui curricula e non sulle esperienze politiche?
«Mi dica lei se trova qualcuno che vorrebbe fare l’assessore al Bilancio di Roma».
Qualcuno c’era…
«Ma l’attenzione mediatica era troppa. Una cosa impressionante».
Alla fine sulla graticola c’è finito lei. Nel curriculum si è davvero inventato i titoli di professore universitario e di commercialista, come è stato scritto in questi giorni?
«Mettiamo le cose in chiaro: sono commercialista e sono docente universitario. Non sono iscritto all’ordine dei commercialisti perché sono un dipendente di Equitalia. E poi non ho mai detto di essere professore, ma docente. Come lo chiama lei qualcuno che tiene lezioni all’Università?».
Anche il suo passato di attivista del Pd ha provocato qualche scontento in Campidoglio. Si dice che il capogruppo grillino Paolo Ferrara sia andato su tutte le furie…
«È tutto a posto. Ho sentito Paolo e mi ha dato la sua disponibilità a lavorare insieme».
A proposito di lavoro, il nuovo assessore alle Partecipate Massimo Colomban, con il quale dovrà collaborare, in passato sosteneva la necessità di azzerare ogni partecipazione esterna da parte dei comuni. È una linea politica adottabile a Roma?
«Se si tratta di razionalizzare Atac e Ama, noi abbiamo sempre detto di sì. Certo, prendere in considerazione la privatizzazione non sarebbe possibile. La linea politica deve essere quella scritta nel programma del Movimento e la soluzione dell’azzeramento delle partecipate non è prevista».
Per colpa delle partecipate, secondo il Pd, Roma avrebbe un buco nel bilancio di un miliardo di euro. Un bel problema, no?
«In questo momento non ne posso parlare. Giovedì in aula risponderemo all’interrogazione del Pd riguardante le venti pagine di relazione presentate alla sindaca Virginia Raggi dal ragioniere generale Stefano Fermante. Io le ho già lette e sostanzialmente mi sembra la stessa relazione presentata a maggio al commissario Tronca. C’è poco di nuovo».
Proprio le dimissioni minacciate la scorsa settimana dal ragioniere generale Fermante hanno creato altro caos nella giunta...
«Con Fermante ho già iniziato a confrontarmi. Mi è sembrato di capire che voglia restare. L’importante è andare avanti sicuri di voler portare a compimento il proprio lavoro. E finora la ragioneria ha lavorato bene. Nessun problema».
Fermante ha denunciato di essere stato lasciato solo in una situazione di confusione e con i conti sempre più in rosso. Sicuro che non ci sia nessun problema?
«Fermante ha evidenziato la mancanza di indirizzo politico e, quindi, di un assessore al Bilancio. Adesso l’assessore c’è».
Nonostante il lavoro della ragioneria, pensa che potrebbero esserci dei ritardi per l’approvazione dei bilanci?
«Quello di assestamento verrà chiuso per tempo. Ne sono certo. Mentre per quanto riguarda quello di previsione, vedremo. Una eventuale proroga sarebbe comunque prevista dalla legge. Nulla di preoccupante».