lunedì 31 ottobre 2016

La Stampa 31.10.16
Zoggia: “Matteo ci bastona non ci sono margini d’intesa”
Il bersaniano doc: ma non faremo come Bertinotti
intervista di Carlo Bertini

«Quando governi da tre anni, più che parlare di chi c’è stato prima con toni offensivi, dovresti dire cosa hai fatto per risollevare il paese».
Davide Zoggia, ex responsabile enti locali della segreteria Bersani e prima ancora nel Pci, lei pensa che se perde il referendum Renzi dovrebbe lasciare il Pd e il governo?
«Nè l’uno nè l’altro. Il Pd andrà al congresso nel 2017 e il governo deve andare avanti. Al congresso si dovrà discutere della separazione del ruolo di premier-segretario che ha fatto diventare il Pd il partito del capo».
Non c’è una fusione d’intenti tra Bersani e D’Alema?
«Ho sempre lavorato a gomito con Bersani e sono amico di D’Alema: e ci unisce la finalità di bocciare una riforma dannosa per il paese, ma non di azzoppare Renzi e indebolire il Pd. Non mi pare che Massimo lavori in quella direzione nonostante quel che si dica. La scissione non è contemplata».
E se vincerà il no di una manciata di voti, come farete a restare nel Pd? Non rischiate di giocare la parte che fu di Bertinotti col governo Prodi?
«No, perchè il governo non deve cadere, in quel caso vorrebbe dire che è stata bocciata una riforma costituzionale, non il governo. Se Renzi personalizza è un problema suo, nessuno chiede dimissioni».
E se Cuperlo dovesse raggiungere un accordo sul nuovo Italicum, direte No a oltranza?
«Noi abbiamo messo paletti precisi per quella commissione del Pd sulla legge elettorale. Ma non mi pare vi sia una reale volontà di cercare un’intesa. Che andrebbe trovata nel Pd e con le altre forze di governo. Poi ci deve essere una proposta di legge incardinata ben prima del 4 dicembre. Ma per fare questo serve una volontà. Se vai su un palco e bastoni dove sta questa volontà? Se hai scelto lo scontro, dove sono i margini d’intesa? Le parole di Renzi sono irrispettose. Se è al governo, lo è anche perchè un risultato che c’è stato nel 2013. E non credo ai fini della causa che questo continuo bastonare serva a qualcosa».
Crede che sia Renzi a volere la scissione?
«Mi auguro di no, ma se vuoi tenere insieme un popolo usi argomenti diversi. E su chi interpreti il vero partito della Nazione, noto che in questa fase governiamo con Verdini: che il Pd sia spostato su quel profilo è evidente. Non bastano generici richiami alla sinistra, servono fatti concreti».