lunedì 31 ottobre 2016

La Stampa 31.10.16
Renzi pronto ad aumentare il deficit
Oggi il consiglio dei ministri. Palazzo Chigi: autorizzati dalle Camere ad arrivare al 2,4% Timmermans (Ue) scrive al premier: solidale con voi. E Mattarella chiede unità nazionale
di Alessandro Barbera

Lo sfondo è di sole bandiere italiane. Quella dell’Unione europea è rimasta arrotolata nei magazzini del cerimoniale. Il tono quello solenne dei momenti gravi: «Ricostruiremo tutto. Non faremo passi indietro, non faremo nessuno sconto. Quel che serve lo prendiamo, non abbiamo alcun riguardo per le regole tecnocratiche che negherebbero l’idea stessa di identità del Paese e del territorio». Dal terremoto più forte dal 1980 sono passate poche ore. È il terzo in poco più di due mesi. Se Matteo Renzi aveva bisogno di un argomento per fare coriandoli delle missive europee sulla tenuta dei conti italiani, ora ne ha uno inoppugnabile. Di qui a pochi giorni l’Italia dovrà fare un enorme sforzo organizzativo per gestire l’emergenza e la ricostruzione di qualche decina di migliaia di case sparse per quattro Regioni. Al consiglio dei ministri di oggi parteciperanno i presidenti coinvolti (Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo), il capo della Protezione civile Curcio e il commissario alla ricostruzione Errani. Non è ancora il momento di stanziare fondi, semmai di mettere in chiaro che per andare spediti occorre la collaborazione di tutti, a partire dalle popolazioni terremotate: no alle tendopoli, no alle new town di berlusconiana memoria, sì all’accoglienza negli alberghi per lasciare campo libero a ruspe, gru e ingegneri.
Una volta realizzato il piano d’azione, il governo stanzierà quanto necessario, che l’Europa lo voglia o no. A Palazzo Chigi ricordano che una risoluzione della maggioranza ha già autorizzato il governo ad innalzare di un altro decimo quel 2,3 per cento che già ha creato svariate grane con Bruxelles. È un altro miliardo e settecento milioni: se necessario, quel margine lo si prenderà.
Del resto di fronte agli ultimi avvenimenti è sempre più improbabile che l’Europa possa alzare il sopracciglio. A Bruxelles escludono il rigetto della manovra italiana per il 2017 e diventerebbe imbarazzante giustificare la distinzione burocratica fra gestione dell’emergenza e messa in sicurezza sismica degli edifici. Il messaggio inviato dal numero due della Commissione Frans Timmermans a Renzi è eloquente: «Caro Matteo, mi sento solidale con l’Italia e con tutti gli italiani che hanno perso case, scuole, posti di lavoro. Siamo pronti ad aiutarvi, a dimostrare che l’Europa resta solidale con voi».
Da Gerusalemme Sergio Mattarella dice che è necessario «difendere ed assicurare la ricostruzione del territorio», e sembra anch’essa un’apertura alle ragioni del governo. «Ora occorre il contributo di tutti perché a tanti concittadini in difficoltà venga garantito il diritto di poter vivere con tranquillità nelle proprie case». Una richiesta di concordia nazionale alla quale non può che accodarsi perfino Beppe Grillo: «A situazioni di emergenza eccezionale deve corrispondere una risposta eccezionale. Per questo il decreto sisma e le misure previste in legge di Bilancio non bastano più, sono già sorpassate», scrive sul suo blog. «Fin dal 24 agosto il Movimento ha dato la disponibilità a collaborare e a proporre soluzioni per aiutare le popolazioni colpite in tempi rapidi». A Palazzo Chigi hanno attaccato il post in bacheca in attesa di misurarlo nei fatti. L’iter della manovra è appena iniziato, ed è già in ritardo.