La Stampa 2.10.16
Duello al Sole 24 Ore per Confindustria
Lasciano Squinzi e cinque consiglieri
Il giornale finanziario nel caos, la Procura indaga. L’ad Del Torchio colpito da un infarto
Le azioni del quotidiano finanziario hanno perso il 77,7% del loro valore dalla quotazione avvenuta nel 2009Francesco Spini
Terremoto
al Sole 24 Ore. Dopo l’allarme sulle «significative incertezze» della
continuità aziendale, esplode lo scontro tra il cda dell’editrice e la
Confindustria, chiamata a rafforzare il capitale della controllata in
difficoltà. Il presidente dell’editrice, l’ex numero uno di Viale
dell’Astronomia, Giorgio Squinzi rassegna le dimissioni. Insieme con lui
se ne vanno altri cinque consiglieri: Livia Pomodoro, Claudia Parzani,
Carlo Pesenti, Mauro Chiassarini, a cui in serata si aggiunge anche
Maria Carmela Colaiacovo.
È l’esito della drammatica riunione del
consiglio di venerdì. In una nota firmata da Pomodoro, Parzani e
Pesenti, si spiegano i motivi del passo indietro, avvenuto «anche in
considerazione della irrituale richiesta avanzata dal socio di
maggioranza circa la preventiva disponibilità di tutti i consiglieri a
rimettere in futuro il proprio mandato su richiesta». La bomba esplode
quando il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci
sostanzialmente chiede ai consiglieri di firmare una lettera di
dimissioni in bianco. Apriti cielo. La più indignata appare subito
Pomodoro. Il magistrato, ex presidente del Tribunale di Milano, avrebbe
definito la richiesta «offensiva oltre che irrituale». E non sarebbe
stata la sola, in un crescendo di tensione. In cui, peraltro, l’ad
Gabriele Del Torchio ha accusato un infarto. Operato, ora sta meglio.
Tutto
nasce dalla situazione precaria dei conti del Sole, che nei primi sei
mesi ha collezionato perdite per 49,8 milioni (e fan 200 da che è
quotato) e con la continuità aziendale in forse: ha bisogno di risorse
fresche. Anche per questo, spiega una nota diramata dal Gruppo 24Ore, il
27 settembre, Squinzi - cui in Confindustria imputano una certa
distrazione di fronte alle maxi perdite degli ultimi anni - aveva
riferito la disponibilità di «rimettere il mandato qualora ciò fosse
funzionale ad agevolare la realizzazione dell’operazione di
rafforzamento patrimoniale». Il presidente di Confindustria, Vincenzo
Boccia, il 29 settembre, assicurava l’apertura «a valutare positivamente
un’eventuale operazione di rafforzamento patrimonializzazione»
prendendo atto della disponibilità «a rimettere il mandato di
amministratori» di Squinzi. Ora il Sole è a un bivio, mentre la Procura
avrebbe aperto un’indagine, a seguito di esposti. Presto sarà convocata
una nuova assemblea per eleggere il cda di una società in cui, disse
Boccia ai suoi al momento di insediarsi, «l’azionista non ha fatto
l’azionista e l’azienda non ha fatto l’azienda». Ora Confindustria
intende procedere «con la massima determinazione - commenta in
un’intervista al Mattino il presidente Vincenzo Boccia - unita alla
massima serenità. Di certo «il Sole è e sarà sempre un asset
fondamentale per Confindustria, che ne difenderà autorevolezza e
autonomia; il piano industriale che attendiamo dall’ad dovrà da subito
puntare a riportare la società in utile; l’azionista sorveglierà da
vicino il buon andamento del progetto di risanamento». Secondo
indiscrezioni tra gli interventi allo studio ci sarebbe anche una
conversione di crediti in azioni, il che porterebbe le banche ad
accomodarsi nella casa (editoriale) degli industriali.