martedì 25 ottobre 2016

La Stampa 25.10.16
La protesta contro l’Ue dell’austerity
Il premier chiama alla mobilitazione
La manifestazione del Sì sabato in piazza del Popolo a Roma
Una risposta alle “pretese” di Bruxelles che attira consensi
di Carlo Bertini

Quella citazione di Habermas, pronunciata alla Camera, ancora risuona nelle orecchie di chi ogni giorno incrocia le sciabole con Bruxelles, ma quelle parole di Matteo Renzi contro «il frenetico immobilismo dell’Europa» sono anche la punta di lancia per la piazza del Pd chiamata a raccolta sabato prossimo. Una piazza che vuole essere il più unitaria possibile e dunque è convocata nel week end prima della Leopolda, che invece sarà come sempre teatro esclusivo del renzismo distillato. Dunque piazza del Popolo (o meglio il tentativo di strappare piazza del Popolo ai grillini che l’hanno occupata dopo la vittoria romana), anche per questo avrà due parole d’ordine: certo, la mobilitazione per il Sì al referendum; ma anche e soprattutto la critica a questa Europa «che ci fa le pulci sullo zero virgola e che ci lascia sola sui migranti», per dirla con chi nel condividere questi ragionamenti con il premier lo vede sempre annuire con vigore. E se proprio nei giorni di massima tensione con la fronda interna dei D’Alema e Bersani, il leader Pd usa l’arma dell’Europa per compattare tutto il partito sotto le insegne comuni, è perché su questo «lo segue il centoventi per cento dei nostri», scherza un dirigente che ai due big dissidenti fu molto vicino; e che garantisce come «la nostra base apprezza molto il Renzi critico con Bruxelles ». Perciò nel lanciare dalle colonne dell’Unità questa manifestazione, il premier si era rivolto al «pontiere» Gianni Cuperlo e l’aveva metaforicamente dedicata ai temi europei più che al referendum che divide le truppe.
E oggi il nodo dell’Ue viene ben drammatizzato, per via di quella «letterina», come la chiama il titolare del Viminale, sulla nostra manovra di bilancio, per la quale l’Italia non si darà pena più di tanto, come fanno tutti gli altri paesi. E che però in un certo senso «fa gioco»: anche se nessuno può dirlo mettendoci la faccia, dalle parti del premier sperano che questa dose di euro-criticismo possa pagare in termini di consenso nel miglio finale di questa lunga maratona referendaria. Così non stupisce che alle venti sul Tg5 dell’ex Cavaliere, Renzi meni fendenti e provi a conquistare pure la platea berlusconiana. Giocando la carta dell’orgoglio nazionale: non solo la manovra non cambierà dopo la «letterina», ma «non mi faccio dire da qualche tecnocrate che non si deve mettere a posto una scuola perchè c’è una regola sui decimali da rispettare». E tanto per essere chiari, sui migranti «suggerisco ai nostri amici europei, se vogliono che l’Italia spenda meno per l’immigrazione, comincino a fare quello che hanno promesso, aprire loro le porte ai migranti». Con la stoccata che suona come un avvertimento, perché «l’Italia dà 20 miliardi all’Ue e in cambio ne riceve solo dodici, io mi sono stancato e chiedo una mano a tutti gli italiani». Messaggio subliminale: votate sì al referendum e io sarò più forte per fare la battaglia ai tecnocrati e uscirne a testa alta. Del resto, «oggi noi abbiamo altri quattro mila arrivi, mentre sui migranti ungheresi e sulla violazione del principio di solidarietà nessuno dice nulla», si sfoga un membro del governo, ben sapendo che sono questi i punti capaci di scaldare la gente e non i decimali che ci accusano di aver sforato. «Nessuno ha fatto la ricollocazione dei migranti che era stata decisa e nessuno dice niente», è un’altra delle accuse.
Renzi ha deciso di passare all’attacco. E il suo slogan - legato alle sorti del referendum - è «un’Italia più forte in un’Europa diversa». Intende giocarsi l’anniversario dei trattati di Roma nel marzo 2017 per cambiare passo su alcuni meccanismi decisionali e soprattutto per cambiare il Fiscal Compact. Intanto vuole cavalcare questo malcontento: sabato in piazza porterà alcuni testimonial, come la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, per render più chiaro il concetto. E i suoi fans si organizzano con tocchi di fantasia per svecchiare il clima di queste trasferte romane: come il treno speciale da Milano diviso in vagoni tematici, quello con il dj per i ragazzi, uno con l’attrice che recita insieme ai viaggiatori, uno col torneo di briscole...